Da “Cambiamenti” a “Polis”, passando per “Risveglio democratico”, nella città capofila dell’Agro è un fiorire di nuovi movimenti, tutti con lo stesso programma, tutti di sinistra. E la domanda sorge spontanea…
di Patrizia Sereno
Perseguono obiettivi simili se non uguali. Hanno analoghi percorsi e propongono riflessioni pressocché identiche. E allora la domanda – scimmiottando un modo di dire diventato proverbiale –nasce più che spontanea: perché a Nocera stanno nascendo tanti movimenti, tante associazioni, tanti sodalizi di estrazione di sinistra?
Proviamo, senza presunzione alcune, a fare un minimo di riflessione. “Cambiamenti” (siamo in casa Pd) rappresenta la concretizzazione sul territorio di una mozione congressuale. Muove nel solco della rottamazione alla maniera renziana, non avendo – però – ancora chiarito esattamente i contorni del “nuovo”. Mette insieme civatiani (novelli esponenti della sinistra radicale dei democratici), cuperliani e renziani della prima ora. Ma anche – i cognomi e le fotografie postate in rete lo confermano – qualche figura che in passato si era riconosciuta con convinzione degli ideali di una destra che più destra non si può.
La configurazione ricorda da vicino quella che si proponeva di essere – dal primo momento – la coalizione civica che ha portato Torquato al … soglio sindacale. Tutto sta a capire se l’esempio, alla luce dei risultati, incoraggi l’emulazione-esportazione.
Polis è un’associazione culturale (matrice centro-sinistra) nella quale, però, si inseriscono a pieno titolo diversi esponenti del Pd. E da quei banchi sono partite le “bacchettate” (ci sia consesso il termine) di Antonio Iannello all’indirizzo dello scimmiottamento di argomenti oggi da lui rilanciati e puntualmente ripresi anche da parte di quel partito – il suo Pd – che non lo aveva sostenuto senza riserve quando li aveva affrontanti nel ruolo di segretario.
Infine, il nuovo soggetto nato da un’intuizione di alcuni esponenti Sel (o ex tali): Risveglio democratico. In tutte le sue possibili declinazioni, il nome esprime la priorità anche di questa ulteriore anima della sinistra post comunista.
Dunque, perché diversificare se si punta tutti verso gli stessi obiettivi, battendo le stesse piste, puntando sulle stesse priorità? La risposta di certo sarà tra le più nobili e costruttive. Nell’attesa di comprenderla in tutta la sua portata, però, un dubbio nella mente dell’osservatore smaliziato (e, forse, disamorato anche per la distanza geografica) si fa avanti con una punta di malizia: non è che l’imminenza delle regionali si sta trasformando in alimento e propellente?
Intanto, sul fronte squisitamente pratico, in via di ufficializzazione a Nocera Inferiore la costituzione del gruppo consiliare del nuovo centro-destra. Con almeno due new entry nella maggioranza Torquato.