quadro salzano

Aperta al pubblico fino al 4 gennaio del prossimo anno la mostra del gruppo di artisti campani che coniugano due correnti artistiche del ‘900

di Maria Giovanna Ruggiero

Una mostra completamente dedicata all’astrattismo, in cui si fondono sapientemente e in forme insolite  due fondamentali correnti artistiche del 900’: l’astrattismo geometrico e quello informale. L’esposizione prende il nome dal gruppo “Astrattismo Totale”, nato nel 2012 ad opera dei tre artisti campani Salzano, Cotroneo e Lanzione. I pittori tentano di operare una sintesi tra le forme geometriche e l’informale, la razionalità e l’istinto da cui viene fuori un estremo protagonismo dei colori.

Nato a Nocera Superiore, attratto sin dagli esordi dalla pittura classica, Antonio Salzano approda all’astrattismo passando per una ricerca post-cubista. In particolare nei lavori di Antonio Salzano i colori assumono quasi la dimensione della tridimensionalità tanto vengono esaltati.

Giuseppe Cotroneo dà invece più risalto alle forme geometriche che aprono uno spazio di immaginazione e fantasia da cui si deduce una visione istintuale delle cose. Di origini beneventane, l’artista Cotroneo rafforza la sua formazione attraverso un passaggio versatile dalle grafiche, passando per la scultura fino ad approdare alla pittura.

Infine la rassegna ospita i quadri di Mario Lanzione, artista campano specializzato nella pittura astratta che  riesce a mettere in scena esperimenti artistici in cui musica, poesia, pittura e scultura si contaminano e si arricchiscono.

Nei quadri di Mario Lanzione si fondono insieme  i dualismi razionale-irrazionale, geometria e materia, in cui cogliere i colori in trasparenza, interrotti dalle lacerazioni.

I tre artisti, in mostra a Villa de Ruggiero fino al 4 gennaio 2015, mettono in scena un esperimento complesso di fusione tra svariati elementi dell’esperienza umana fatta di luce e ombra, materia e astratto che si coniugano nell’ “Astrattismo Totale”, una pittura che cerca di emanciparsi dalla realtà oggettiva per essere vissuta in una forma, seppur immanente, profondamente interiore.

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