L’economia digitale, con piccoli venditori e compratori su grandi mercati sta facendo sviluppare esponenzialmente il settore della vendita di cose dismesse. Un processo virtuoso anche per l’ecologia?
di Valentina Milite
Negli ultimi anni, complice la digitalizzazione, nonché l’ingresso nel sistema economico della cosiddetta Generazione Z (la prima nella storia dell’uomo ad essere identificata come “nativa digitale”), c’è un settore economico in costante crescita.
Tanto che recenti studi stimano il mercato raggiungerà entro il prossimo decennio, volumi pari o superiori a 30 miliardi di dollari. Parliamo di resell e second hand.
Il trend degli ultimi anni vede il crescente interesse dei consumatori nell’acquisto, spesso anche a soli fini di rivendita, di collezioni e collaborazioni esclusive, limited edition ed oggetti iconici; eletti dalla comunità a status e style symbol (ci ricorderemo tutti del recente episodio del merchandising del supermercato Lidl, andato sold-out in poche ore in tutta Italia per essere poi rivenduto online, anche a 30 volte il prezzo originario).
Ma, andando oltre le speculazioni del mercato su oggetti iconizzati grazie a mirate strategie di comunicazione e marketing o resi di culto dalla e-community, il settore dell’usato o second hand (in vendita, scambio di crediti o baratto), sta in generale rivivendo un momento positivo. Mercatini dell’usato, siti ed applicazioni di annunci, pagine e community online di baratto e rivendita si moltiplicano a ritmo esponenziale e se non vi è mai capitato di farvi ricorso, provare a fare una ricerca tramite questi canali, potrebbe stupirvi.
Oggi è possibile trovare quasi di tutto: arredamento, elettronica, abbigliamento, accessori, libri, console, videogiochi…ma anche tempo. Sì, tempo, o meglio, prestazioni a tempo (e non parliamo di cose illegali 😀 )!
Ci sono siti in cui si può offrire il proprio aiuto ad ore, in cambio di crediti o in baratto. Magari siete un idraulico in pensione… bene, potete offrire un’ora della vostra competente assistenza in cambio di qualcos’altro. Avete un giorno libero e volete dedicarlo a fare qualcosa di utile? Potete offrire il vostro tempo per aiutare ad esempio un membro della comunità nella raccolta delle arance del suo giardino, venen do ricompensati in crediti da riscambiare poi sul sito con altri beni o servizi.
Le possibilità sono innumerevoli ed i benefici facilmente intuibili. Si può recuperare valore da oggetti che non usavamo più, creare credito dal nostro tempo, limitare gli sprechi e ridare vita agli oggetti, allungando il loro ciclo d’utilizzo, reimmettendoli in circolo.
A Natale vi hanno regalato il solito maglione con le renne che oramai non riuscite più ad usare neanche come pigiama? Mettetelo in vendita! Sicuramente incontrerà il gusto di qualche feticista del Natale che era proprio in attesa di innamorarsi della vostra rennina di pile.
Avete vecchi mobili o una vecchia tv a tubo catodico che non volete più tenere in casa perché ormai antiquati o fuori moda? Non portateli in discarica, date loro una seconda possibilità, caricando un’inserzione in un’app o un sito di annunci o anche una pagina o un gruppo social, come ad esempio “Te lo regalo se vieni a prenderlo. Salerno” su facebook. Magari qualcuno ha una seconda casa, di vacanza, cui potrebbero far comodo. Voi ve ne liberereste e le vostre cose potrebbero così trovare nuova utilità.
Se quindi possiamo allungare la vita degli oggetti, rimettendo in circolo il nostro usato, pulito, igienizzato, funzionante ed in buono stato (limitando così gli sprechi), non è tuttavia tutto oro quel che luccica. Il ricorso alla vendita online moltiplica anche i trasporti dei corrieri e quindi le emissioni e l’incidenza sull’ambiente da queste derivanti. Se prima ci si recava fisicamente in negozio e si acquistava quel che si trovava, oggi il vantaggio di poter scegliere tra un immenso catalogo digitale deve confrontarsi con i problemi di effettiva localizzazione geografica. Molte app e siti tuttavia, stanno già cercando di affrontare la problematica, proponendo delle risoluzioni. È il caso ad esempio dell’app “Vinted”, che ha stipulato una collaborazione con UPS per cui ritiri e consegne degli ordini vengono fatti esclusivamente presso i “point” del corriere dislocati sul territorio, di modo da indirizzare gli ordini in punti prestabiliti, già di carico e scarico, senza dover raggiungere il domicilio di ciascun utente (anche a vantaggio dei costi ridotti). O anche, del sito di baratto “coseinutili”, in cui gli utenti si raggruppano in “collettive” per cumulare spedizioni tra persone della stessa zona geografica, per poi smistare gli oggetti tra loro, una volta arrivati in un unico collo.
Qualche consiglio sui potenziali negozi, siti, app e pagine da consultare:
–mercatini fisici sul territorio: Portobello (via Balestrino, Nocera Inferiore), Mercatino CompraVendita (Via XXV Luglio, Cava dei Tirreni).
– gruppi facebook: “Te lo regalo se vieni a prenderlo. Salerno”, “Compro Vendo Usato Nocera Inferiore”, “Vendo-Scambio Usato Salerno”.
–siti e app di annunci: shpock, facebook marketplace, kijiji, subito, catawiki, ebay.
–siti e app abbigliamento e accessori: vinted, depop, micolet, armadioverde, lampoo, vestiare collective, humana vintage.
–siti e pagine di baratto: coseinutili (oggi dalle 19 alle 23 swap party #miserviva proprio, con crediti gratuiti per i nuovi iscritti), zerorelativo, “Piego di libri. Libri in scambio” (pagina facebook di bookcrossing)
–siti di learn exchange: teach4learn, studocu, docustudy, Italki e MyLanguageExchange (lingue),
–viaggi: Home Exchange, Scambiocasa, Home for Home.