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L’intervento del governatore non semplifica più di tanto la complessa articolazione del provvedimento. Consentito uscire dalla regione superando i confini provinciali, se necessario. Restano validi i motivi di lavoro, sanitari, scolastici e di urgenza da autocertificare

di Redazione

L’ultima ordinanza del presidente della Campania, ha introdotto, tra le disposizioni anti-contagio da Covid-19, in particolare, la riduzione della mobilità tra le diverse province campane. Un provvedimento in parte lacunoso e, nei fatti, di complicata applicazione, che ha generato immediatamente polemiche e ha lasciato più di qualche dubbio tra i cittadini.

A tal proposito, lo stesso governatore Vincenzo De Luca in serata ha diramato una nota di chiarimento relativa alle misure che riguardano gli spostamenti tra province, che in realtà chiarisce ben poco, riportando nel dettaglio quanto già descritto nell’ordinanza: “Con l’ordinanza numero 83 di oggi – spiega De Luca – è stato tra l’altro confermato il divieto di mobilità interprovinciale per i cittadini che hanno residenza, domicilio o dimora abituale nel territorio campano. La misura è finalizzata ad impedire la diffusione del virus da aree a maggiore intensità di contagio ad aree della regione nelle quali ad oggi la situazione è di minore gravità. La disposizione non si applica ai cittadini abitualmente residenti o domiciliati in altre regioni, né al transito necessario allo spostamento dei cittadini campani verso altre regioni italiane o straniere. Nelle attività di “formazione” che legittimano gli spostamenti, sono inclusi l’attività formativa, di training, nonché gli allenamenti connessi ad impegni correlati a competizioni consentite dalle disposizioni vigenti. Ogni specifico motivo dello spostamento dovrà essere autocertificato sotto responsabilità personale dell’interessato o, in caso di minori, dell’accompagnatore maggiorenne“.

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