rosamunda fiume sarno

Nella cornice dell’auditorium del convento di Sant’Antonio si è parlato di ambiente e inquinamento. Simona Tortora: «Ora bisogna passare ai fatti»

rosamunda fiume sarnoPosti distanziati e la determinazione già mostrata durante i flashmob dei mesi scorsi: si è svolta così, nella serata di ieri, l’assemblea pubblica del gruppo ambientalista cittadino Aquamunda.

Nella prima parte del convegno, Simona Pagano ha ricordato la genesi del gruppo “Aquamundauniti per il Sarno” nato nel periodo post lockdown, a seguito della presa di coscienza che, in quel momento di stop delle attività industriali,il fiume Sarno fosse “tornato alla natura”. Da qui la necessità di creare una compagine che, collaborando con altri gruppi quali “Giù le mani dal Sarno” e “La fine della vergogna”, riuscisse a chiedere alle istituzioni “delle cose semplicissime, ovvero di tornare ad uno stato di legalità e garantire il diritto alla salute”.
rosamundaLa varie associazioni poi, sulla spinta de “La fine della vergogna” hanno ideato l’iniziativa “Rete Sarno 2020” che ha prodotto un documento programmatico in 10 punti sottoposti lo scorso luglio al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca. «Tengo particolarmente all’iniziativa Sarno 2020- spiega Attilio Tolino di Aquamunda- perché è una buona partenza: 10 punti che devono essere adempiuti per poter arrivare al disinquinamento, una road map che le istituzioni dovranno seguire. Perché di Sarno si muore: la vicinanza al fiume causa tumori». Claudio Pagano di Legambiente e Vincenzo Verde de “La fine della vergogna” hanno poi illustrato i punti del documento programmatico che, sinteticamente riguardano: analisi tecniche continue della rete; monitoraggio permanente del fiume; censimento scarichi e pozzi pubblici e privati; ufficializzazione dei dati sui tumori e istituzione di un registro; promozione screening sul territorio; controllo sugli sversamenti delle aziende e istituzione unità di crisi.
A margine dell’incontro la proposta di Simona Tortora già ideatrice dei flashmob e di Daniela Angrisani, ovvero l’iniziativa “Camminata per il Sarno”. «Il progetto è estremamente ambizioso- ha detto Simona Tortora-  vogliamo passare dall’immobilismo all’azione. Con i flashmob eravamo fermi ad ascoltare ed aspettare chi ci governa: ma ora, dopo la fine della campagna elettorale, passiamo all’azione con una camminata, una marcia che sottolinea il nostro essere in movimento. Vogliamo partire da dove il fiume sfocia per arrivare a dove nasce: non potendo tornare indietro nel tempo simbolicamente faremo questo percorso a ritroso».

Lascia un commento