Una pattuglia della Guardia di Finanza

Le Fiamnme Gialle di Salerno hanno scoperto un’azienda del salernitano che in sei anni aveva falsificato i dati sulla produzione spacciando per pulita corrente prodotta invece tradizionalmente
Una pattuglia della Guardia di FinanzaUna truffa da 800mila euro basata sugli incentivi per chi produce energia rinnovabile. L’hanno scoperta i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno, che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per l’importo in danaro e e beni nei confronti di una società salernitana operante nel settore dei trasporti.

L’azienda incassava contributi non spettanti, previsti per promuovere lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative e sostenibili. Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle della 1^ Compagnia con la collaborazione del Gestore dei Servizi Energetici, sono scaturite dall’approfondimento di una segnalazione inviata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, riguardante illeciti connessi alla produzione di energia elettrica da fonti alternative. Gli accertamenti hanno subito evidenziato alcune anomalie documentali relative all’impianto installato sul tetto della sede dell’impresa, ammessa dall’Ente alla tariffa agevolata. Si tratta di un sistema adottato in Italia per l’incentivazione del fotovoltaico, che riconosce al titolare dell’impianto a fonte rinnovabile un premio – per la durata di 20 anni – sul prezzo dell’energia elettrica prodotta, a prescindere dalla modalità d’impiego (immessa in rete o autoconsumata immediatamente).
finanza ufficioDall’esame della documentazione acquisita i militari hanno ricostruito in maniera puntuale il funzionamento dell’impianto, dalla sua entrata in esercizio, nel 2011, a tutto il 2017, facendo emergere come la società avesse, negli anni, fatto artificiosamente risultare di origine fotovoltaica energia derivante, in realtà, da fonti tradizionali diverse. I Finanzieri hanno così smascherato il meccanismo fraudolento messo in moto dall’impresa, accertando un surplus di produzione rispetto ai quantitativi effettivamente riconducibili alla fonte alternativa, che le aveva consentito di aggiudicarsi indebitamente un finanziamento per oltre 800mila euro. Oltre alla denuncia della rappresentante legale della società per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, è scattata una pesante sanzione pecuniaria in applicazione della specifica normativa in tema di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

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