Ma l’inciviltà di alcuni ha rovinato la festa a chi ha scelto la passeggiata sulla collina del parco, che è stata trovata invasa da ogni genere di rifiuti
di Enrica Granato
Anche Nocera Inferiore ha aderito alla “Giornata Nazionale del Camminare 2014” tenutasi domenica 12 ottobre.
L’evento, promosso dalla FederTrek con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Miur e dell’Anci, e tenutosi in collaborazione con l’ Archeoclub Nuceria Alfaterna, l’Arci Uisp “Antonello Simeon” di Nocera Inferiore, il “Leonia” – Circolo Legambiente di Nocera Inferiore e le associazioni “I Ricostruttori, “Montagna Amica” e “Ridiamo vita al castello”, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini che si sono riversati in strada per (ri)scoprire le bellezze della propria città e rinnovare il legame di appartenenza con essa.
Giunta alla sua terza edizione, la Giornata Nazionale del Camminare nasce per poter godere di paesaggi e monumenti del territorio urbano in piena tranquillità, allontanarsi dallo stress quotidiano e spostandosi a piedi in compagnia, promuovendo – così – il camminare come elemento fondamentale per il benessere psico-fisico e sensibilizzando utenti ed istituzioni su temi quali la riduzione delle emissioni inquinanti e la valorizzazione dei tesori locali.
L’associazione “Montagna Amica”, nata nel 2005 e finalizzata alla salvaguardia dell’ecosistema dei monti Lattari e dei sentieri naturalistici sul versante Agro nocerino sarnese, ha fortemente voluto rilanciare questa manifestazione che ha richiamato anche persone provenienti da comuni limitrofi.
Dopo l’appuntamento in piazza Diaz alle ore 9:00, sono stati formati 3 gruppi diretti ognuno verso un sito di interesse culturale: la collina del parco Fienga, il santuario di Montalbino ed il battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore, a Nocera Superiore.
A guidare i cittadini nel gusto di camminare nel verde sono stati alcuni impeccabili soci delle associazioni presenti: Paolo Fabbricatore ( “Montagna Amica”) ha supervisionato con bravura ed esperienza il percorso verso il parco Fienga insieme a Francesco Belsito (“Archeoclub”), a Raffaele Coppola (“Archeoclub”) e a Luigi d’Aquino (guida agronomica di “Montagna Amica”), che ha fornito informazioni sugli aspetti botanici della collina, mentre i giovani di “Ridiamo Vita al Castello” hanno elencato le testimonianze storiche ed artistiche dei luoghi anche con momenti musicali e teatrali; Alessandro Franza (“Montagna Amica”) ha condotto il suo gruppo lungo i sentieri di Montalbino; la storia centenaria del battistero paleocristiano, invece, è stata affidata alle competenze di Mario Zito, vicepresidente di “Montagna Amica”.
Un piccolo appunto per quanto concerne la collina del parco Fienga è d’obbligo: lungo il cammino, infatti, è stato impossibile non notare lo stato di degrado in cui versano i sentieri, ridotti in alcuni punti a vere e proprie discariche a cielo aperto. Quello che avrebbe dovuto essere un contatto con la natura incontaminata, infatti, ha riservato qualche brutta sorpresa agli escursionisti.
Cartoni di pizza, fazzoletti, lattine, bottiglie, scarti edili o alimentari destinati a marcire sotto al sole, carcasse di elettrodomestici e quant’altro: nonostante il divieto di sversamento e la pulizia periodica del luogo ad opera dell’amministrazione comunale, insomma, la consuetudine di taluni incivili di sversare lì rifiuti di ogni genere è ancora ben radicata.
«La collina del parco Fienga è un ambiente fuori dal comune – ha dichiarato Luigi d’Aquino – perché vi sono presenti diverse specie vegetali. Purtroppo il libero accesso a queste zone porta chiunque ad approfittarsene. Durante il sopralluogo effettuato pochi giorni prima della manifestazione, ad esempio, abbiamo incrociato in pieno giorno una coppietta venuta lì ad appartarsi in automobile. Sarebbe il caso di regolare il traffico, tenendo i cancelli chiusi in orari ben precisi, o dare simbolicamente un obolo per incentivare maggiormente le associazioni che cercano di tenere pulito l’ambiente, oppure destinare un’area sul sito on line del Comune alle manifestazioni ed alla storia di questo museo naturale all’aperto dell’ecologia della Valle del Sarno».