Altro che foto ai bambini, sul cellulare solo tracce delle videochiamate ai familiari

Come riportato da RTAlive e Il Risorgimento Nocerino da questa mattina era tutta una bufala la vicenda denunciata da alcune mamme davanti alla scuola Marrazzo di Nocera Inferiore su una donna che avrebbe, a loro dire, fotografato i bambini.

Grazie anche a notizie diffuse con un incredibile leggerezza, si è creata la psicosi collettiva anche a San Marzano Sul Sarno, a Pagani e in altri comuni.

Per alcuni, addirittura, la donna si era dileguata, era sconosciuta, si era allontanata facendo perdere le tracce. Roba da ridere se non fosse stata in gioco non solo l’onorabilità ma anche la sicurezza della donna “incriminata”.

La protagonista suo malgrado si sarebbe talmente «dileguata» da essere ritrovata dai giornalisti, per giunta a meno di 200 metri dalla famosa panchina vicino alla scuola Marrazzo, nel posto dove abita da anni, regolarmente in Italia e con contratto di assunzione per il genero. Insomma, tutti gravitano nel quartiere di Casolla, nonostante isterici commenti di persone pronte a dire che non era del posto.

L’INTERVISTA
Ma alle figuracce non c’è mai limite, nemmeno la dignità di rimanere in silenzio di fronte alle falsità dette. A questo punto la nostra troupe per fare un servizio giornalistico decente ha trovato la signora che assieme al genero sono stati intervistati in una diretta.

La donna, che non parla italiano, è solita andare anche su quella panchina per trovare la linea telefonica che nella sua piccola casa non è buona. Sugli avvistamenti a San Marzano a Pagani e in altre città della 60enne, va detto che la donna ha difficoltà ad una buona deambulazione. Nonostante queste spiegazioni sono continuati gli attacchi sui social, anche nei confronti di Imma Zinnia, del gruppo social Mamme di Nocera che si era schierata affianco alla donna diffamata. Ma la plebe voleva la sua vittima e sono continuate gli assalti via social.

LA DENUNCIA
RTAlive e Il Risorgimento Nocerino hanno seguito la 60enne pakistana e il genero alla caserma dei carabinieri di via Siciliano. Sporta dai due una denuncia penale contro ignoti a carico di chi ha realizzato e diffuso il video divenuto virale. Controllato anche il telefono cellulare della donna, dal quale sono emerse solo le videochiamate ai familiari.