da sinistra, Carmine Bartiromo e Francesco Pettida sinistra, Carmine Bartiromo e Francesco Petti

Francesco Petti e Carmine Bartiromo sono i due professionisti che guidano l’azienda Architè. La scelta operata dalla prestigiosa rivista online Habitante.it

Ci sono anche due nocerini nella classifica dei dieci migliori studi di architettura campani fatta dalla rivista di settore Habitante (sito www.habitante.it). Si tratta degli architetti Francesco Petti e Carmine Bartiromo, il cui sodalizio dura da oltre 15 anni.
– Come è nata l’idea di creare lo studio di progettazione e design “Architè”?
«Tutto nasce – ci risponde Francesco Petti – anzitutto dalla profonda amicizia che lega me e Carmine: amici fin da bambini, successivamente compagni di studio, fino a diventare colleghi e professionisti associati. Circa 15 anni fa decidemmo di intraprendere la strada della libera professione in seguito a svariate esperienze lavorative che ognuno di noi aveva vissuto subito dopo il conseguimento della laurea e la relativa iscrizione all’Ordine professionale».una camera da letto progettata dallo studio Architè
«Ricordiamo con emozione – aggiunge Carmine Bartiromo – i primi anni di attività svolta insieme: il desiderio di esplorare nuovi territori creativi era davvero palpabile. Già da subito, animati dal desiderio di creare, ci imbattemmo nella scelta del logo e del nome dello studio che prende forma in una parola che identifica la nostra professione “archit” ed un’icona raffigurante una “è” accentata di colore verde che per Noi ha svariati significati: il naming del nostro studio, “Architè”, dichiara lo stretto legame con il nostro territorio ed identifica cosa è l’architettura secondo una visione allargata a diversi ambiti».
– Quali sono gli elementi chiave che caratterizzano il vostro approccio alla progettazione e al design?
«La mission dello studio – risponde Francesco Petti – si fonda nel progettare spazi che possano generare emozioni in coloro che ne usufruiscono, affinché l’abitare possa esprimere il piacere del “sentirsi a casa”. Al centro di un progetto cerchiamo di porre le esigenze e il benessere di chi lo abita. Un edificio può essere un’esperienza estetica, ma deve essere anche funzionale, confortevole, efficiente e rispettoso delle risorse.cucina e living secondo le idee di Francesco Petti e Carmine Bartiromo
Crediamo molto nei rapporti umani oltre che professionali ed è per questo motivo che quando riceviamo un incarico, prima di iniziare a progettare, ricerchiamo una relazione empatica con la nostra committenza affinché si possa intendere al meglio la concezione soggettiva dell’abitare. Così da tendere le nostre scelte progettuali verso una condizione di benessere a chi ne fruisce».
– Come vedete l’evoluzione del design e dell’architettura negli anni a venire, e quali sono le sfide che prevedete?
«I sistemi dell’abitare – ci dice Carmine Bartiromo – sono diretti verso condizioni di compattezza e riduzioni di spazio, dovuti alle limitazioni dei costi ed alle riduzioni dei nuclei familiari, ma nel contempo beneficeranno di interazioni tecnologiche sempre più avanzate.
Prevediamo che gli ambienti del futuro siano più espressivi, materici ed accoglienti al fine di colmare quelle installazioni tecnologiche che rendono più aridi gli spazi dell’abitare moderno».
«Immaginiamo le abitazioni del prossimo futuro molto interattive – gli fa eco Francesco Petti – Presumiamo che le abitazioni, mediante gli algoritmi biometrici che ormai fanno già parte del nostro quotidiano, ricevano le informazioni sulle condizioni psico-fisiche dell’utenza e possano conformare diverse espressioni in funzione dello status del fruitore».
– Quali sono i principi fondamentali che guidano Architè nella selezione di materiali per i vari progetti?Una stanza da bagno calda e accogliente quella ideata dai due architetti nocerini
«I principi fondamentali che guidano i nostri progetti – è ancora Francesco a parlare – sono da sempre legati a scelte che scartano senza esitazione tutto ciò che risulta non naturale o artificiale. Riteniamo infatti che qualsiasi valutazione, decisione o preferenza debba essere in stretto legame con la natura dell’elemento».
– Qual è il ruolo della sperimentazione e della creatività nel vostro processo di progettazione?
«Per un architetto e/o un designer – risponde Carmine – la creatività è una capacità che aiuta a realizzare o solamente immaginare cose dal nulla per mezzo della sola fantasia. Ovviamente questa caratteristica risulta di grosso supporto a chi si accinge a progettare, perché aiuta a trovare idee o soluzioni nuove o magari riuscire a combinare e sperimentare elementi esistenti ridando una diversa vita agli stessi».

nelle foto pubblicate, uno dei lavori  più recenti dei due professionisti

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione