ll mercato del gioco d’azzardo in Italia e in particolare quello del poker sta vivendo cambiamenti significativi che in futuro, potrebbero cambiare le attuali normative rendendolo un’opportunità esclusiva per pochi operatori, con barriere per quelli che intendono ottenere una licenza e aumenti fiscali che rispetto ad oggi diventerebbero cari e senza precedenti. Per tale motivo, a seguire approfondiamo l’argomento in modo da avere le idee più chiare sul volto mutevole del poker online in Italia.
Aumento dei costi per licenze sul gioco d’azzardo online
Alla fine dell’anno 2024 in Italia ci saranno scadenze importanti nella branca del gioco d’azzardo online. Si prevede infatti che nei primi mesi del 2025, venga indetta una gara a cui potrebbero partecipare gli operatori in cerca di nuove licenze. L’attuale normativa prevede che l’asta parta da un minimo di 2,5 milioni di euro invece dei 350.000 euro degli anni scorsi, e il primo importo potrebbe anch’esso subire significativi aumenti; infatti secondo esperti della finanza nazionale il Ministero omonimo, intenderebbe far partire l’asta con una base di 6 milioni di euro. Chi riuscirà ad aggiudicarsela avrà l’opportunità di proporre il poker e altri giochi tipici dei casinò online. Autorevoli riviste del settore, stimano inoltre che la suddetta asta per le licenze, dovrebbe attirare non più di 40 operatori, e per un introito di circa 240 milioni di euro.
Aumento della tassazione sulle scommesse sportive online
Oltre a misure mirate alle licenze a cui gli operatori che propongono sulle loro piattaforme online giochi di carte come il poker, alla fine del 2024 il Ministero delle Finanze italiano dovrebbe aumentare in modo esponenziale la tassazione sulle scommesse online, che quindi passerebbero dal 22% al 26% GGR, con un conseguente ricavo di circa 70 milioni di euro. Questa impennata delle tasse si rivelerà un fardello insostenibile per i bookmaker che dovranno per forza di cose adeguare le loro quote di scommessa e tariffe molto meno competitive di quelle attuali con conseguenti disagi per tutti gli appassionati. A ciò con molta probabilità verranno aggiunte anche altre regolarizzazioni che interesseranno negozi, punti internet e persino quelli preposti alla vendita di carte ricaricabili per giocare sulle piattaforme online.
Le normative italiane sul poker e le differenze con gli altri paesi del mondo
Considerato il quadro giuridico italiano, la natura del poker come gioco d’azzardo può essere messa in discussione almeno per quanto riguarda quello online in particolare considerando che il legislatore non lo include come una delle modalità di gioco d’azzardo in quelle normative di legge. Con questo famoso gioco con le carte nella versione online si nota infatti che il poker ha una natura diversa dagli altri giochi (tradizionalmente) praticati nei casinò; infatti, gli utenti interessati non giocano contro il banco, bensì tra loro, e ci sono persone che vincono costantemente più di altri.
Per tale motivo, c’è da chiedersi se il poker non debba essere qualificato come un gioco di abilità (anche se in campioni piccoli e nel breve periodo la fortuna può giocare un ruolo predominante) e non semplicemente un gioco di fortuna. A questo dubbio ha contribuito la figura del giocatore d’azzardo professionista, che si dedica esclusivamente o prevalentemente a questo gioco, e le entrate che ne derivano costituiscono la maggioranza delle entrate percepite. Un’analisi comparativa di questo problema è rilevante.; infatti, alcuni paesi si sono già mossi verso soluzioni per regolamentare e tassare il poker con un maggiore accenno all’attività professionale, non come un semplice gioco d’azzardo.
In Brasile ad esempio non è più un gioco di fortuna ma ormai qualificato come una strategia e abilità, poiché è stato dimostrato che l’elemento fortuna per i giocatori professionisti tende a diminuire con il passare degli anni. Nell’ordinamento giuridico tedesco invece il fatto che il giocatore sia un professionista o un dilettante ha un’enorme incidenza sulle tasse dovute. Pertanto, la Corte tributaria federale ha stabilito che il primo debba essere tassato sul reddito da lavoro (al netto delle eventuali spese sostenute), con un’eccezione quindi per il secondo che viene esentato dalla tassazione sui suoi guadagni occasionali. A questo punto, per gli italiani non resta che aspettare e vedere se la legge ancora allo stato embrionale possa subire delle modifiche significative e in grado di accontentare sia gli operatori di casinò online propongono giochi come il poker che gli utenti che lo amano in tutte le sue versioni.