Una lettura attenta di cosa dice la Bibbia su questo personaggio, diventato particolarmente importante dopo il ritorno degli ebrei dall’esilio babilonese, ci permette di scoprire la verità
Yahweh, figura misteriosa diventato grazie agli espedienti di San Paolo e dei primi “padri della Chiesa” il Dio dei cristiani. Oggi ci occuperemo nuovamente di lui, riassumendo fatti e notizie che nel corso del tempo abbiamo riportato nei nostri articoli. Questo a vantaggio soprattutto dei nostri nuovi lettori, sempre più numerosi, alcuni dei quali ci hanno specificamente richiesto questa operazione.
E allora partiamo cercando di capire perché tutti gli indizi ci portano ad affermare che sia stato innanzitutto un essere umano, non si sa se terrestre o meno, dotato di capacità tecnologiche e guida di quello che noi conosciamo come popolo eletto. In realtà (vedi Deuteronomio 32, 8-12) quella parte di ebrei formata da Giacobbe (detto Israele) e dai suoi eredi, e solo quella, gli è stata assegnata dal suo superiore gerarchico, Elyon, capo degli Elohim (che sembra proprio essere il personaggio Anu dei testi sumero-accadici). Il racconto della divisione dei territori trova uno stupefacente “gemello” nel Crizia di Platone, dal verso 13 in poi: “Gli dèi infatti un tempo si divisero a sorte tutta quanta la terra secondo i luoghi, non per contesa”. Si parla anche di come alcuni dei, come Efesto e Atena, tra loro fratelli, amministrarono in comunione i territori loro assegnati. E questo da maggiore forza al verso 12 del capitolo 32 del Deuteronomio: “Yahweh lo guidò da solo, non c’era con lui alcun El (dio) straniero“.
Dunque, Yahweh non era il solo elohim: La Bibbia è costellata dai nomi dei suoi simili, che avevano poteri uguali a lui: Camos, Cos, Milkom, Astarte, Rimmon, per citarne alcuni, cui furono assegnate altre famiglie del popolo ebreo, come leggiamo nel nostro “testo sacro”. Ed ancora Baal Peor e Baal Zavuv, altri Elohim diventati nelle traduzioni greche prima e latine poi nientepocodimenoche Belfagor e Belzebù, inesistenti diavoli. E si, perché come abbiamo scritto in queste pagine in realtà di inferno e paradiso nella Bibbia non se ne parla mai e lo stesso Satana null’altro è che un ruolo a tempo (quello di nemico o accusatore) assegnato ad un uomo o a un altro elohim. Lo stesso re Davide, da cui discenderebbe Gesù, ha avuto l’attribuzione di quel ruolo!
Veniamo ad altri fatti raccontati nella Bibbia che non solo ci confermano che non era l’unico ma anche ci descrivono lui come reale essere vivente: insegna agli israeliti ad essere igienicamente più attenti facendo la cacca fuori dal campo (vedi Deuteronomio 23, versi dal 13 in poi), stanco di calpestare i loro escrementi; partecipa ai bottini di guerra ricevendo animali e fanciulle vergini (vedi Numeri 31 che vi consigliamo di leggere per intero); si inciucca di brutto (Numeri 28) bevendo quantità sproporzionate di “bevanda inebriante”, meglio traducibile con “bevanda ubriacante”; si fa bruciare il grasso addominale di almeno due agnelli al giorno (Levitico 3). Tra l’altro questa richiesta presenta incredibili analogie con i testi sumerici, quelli omerici, nello studio della religione degli albori di Roma fatti dall’accademico Gian Matteo Corrias, ed in decine di altri contesti che vanno dalle Americhe alla Cina: il farsi bruciare delle carni (esattamente quelle richieste da Yahweh e descritte in Levitico 3) era una richiesta comune di tutte le “divinità” in qualsiasi parte del mondo.
Dunque, un popolo descriverebbe mai il suo dio come – tra le altre cose – un ubriacone pedofilo, sanguinario guerriero, maniaco della pulizia, irascibile e iracondo, così come appare Yahweh nella Bibbia?
Noi abbiamo qualche dubbio…
Tra l’altro gli dei morivano “come tutti gli uomini”, come ricorda il Salmo 82 versetto 6. Ma questo sarà argomento del prossimo appuntamento