Asl Salerno

Dopo la riduzione dei fondi statali per la cura di tali disturbi, l’azienda sanitaria salernitana presenta un progetto multidisciplinare per il supporto dei pazienti

L’Asl di Salerno, all’interno del centro di Dipartimento di Salute Mentale, ha avviato un progetto pensato per le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. L’iniziativa, già di per sé nobile negli intenti, acquista maggiore importanza alla luce del mancato rifinanziamento da parte dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni del “Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione”.

«Siamo in una struttura sanitaria che è nata come una casa, che vive come una casa e che promuove la cura con i meccanismi e la cura domestica- queste le parole che Giulio Corrivetti, responsabile medico del Centro di Salute Mentale, ha rilasciato al TGR Campania– tutte le ospiti vengono coinvolte nella preparazione del cibo, hanno una educazione a ricostruire questo rapporto. C’è ovviamente una equipe multidisciplinare sanitaria e psicoterapeutica e abbiamo costruito nel corso di questi 6 anni; un metodo e un meccanismo di accoglienza e di presa in carico. La regione è molto attenta e lo sarà ancora in futuro dovesse questo governo non confermare più un finanziamento in sostegno».

All’interno della struttura è previsto un approccio personalizzato in base alla complessità del disturbo alimentare, contando sull’apporto dato non solo da psichiatri e psicologi ma anche da nutrizionisti, internisti, ginecologi ed endocrinologi. Anche l’erogazione stessa del servizio è legata al grado di complessità della situazione del paziente: dagli interventi ambulatoriali, al day hospital e al ricovero.

Le attività, finanziate dalla Regione Campania, si inseriscono in una generale attenzione alla problematica con, tra le altre cose, la proposta di legge regionale per il contrasto ai disturbi alimentari.

Al momento il centro rappresenta, insieme ad una simile struttura situata in Basilicata, l’unico luogo preposto alla cura di tali disturbi nel sud Italia.

Fabrizio Manfredonia