I militari hanno comminato 12 arresti per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia e 9 ordinanze di divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione di braccialetto elettronico
Non si ferma l’impegno dei Carabinieri nella lotta al contrasto alla violenza di genere.
La crescente attenzione a prevenire e reprimere tale forma di illegalità, in provincia di Salerno, ha consentito di eseguire, su disposizione del comandante Filippo Melchiorre, 21 provvedimenti cautelari negli ultimi 40 giorni: in media 1 ogni 2 giorni!
Nello specifico i militari dell’Arma hanno comminato 12 arresti per “atti persecutori e maltrattamenti in famiglia” e 9 ordinanze di “divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico”. Tre gli interventi di particolare rilievo:
- nella notte del 20 novembre 2023, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Salerno hanno arrestato, in flagranza di reato, un 50enne rumeno per atti persecutori nei confronti della ex compagna. L’uomo, già sottoposto al provvedimento del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, violava le disposizioni del giudice presentandosi nuovamente nei pressi dell’abitazione dalla quale era stato allontanato, in stato di ubriachezza ed usando violenza fisica nei confronti della donna;
- il 26 novembre 2023, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Battipaglia hanno arrestato, in flagranza di reato, “per atti persecutori”, un 30enne ucraino, intercettato dai Carabinieri presso la stazione ferroviaria di Battipaglia dopo che questi, partito in treno da Milano, con una videochiamata minacciava di morte la ex compagna e i figli minori della donna, mostrandole una pistola risultata poi essere a salve priva di tappo rosso.
- il 2 dicembre 2023, a Cava de’ Tirreni, i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato, in flagranza di reato, un 50enne per “atti persecutori e per maltrattamenti nei confronti di familiari o conviventi”. L’uomo avrebbe tentato di accedere nell’abitazione della moglie danneggiando la porta d’ingresso e minacciandola di morte.