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L’organizzazione sindacale ha interpellato i vertici dell’ospedale nocerino tramite una nota scritta: «questa situazione è diventata insostenibile»

Ennesimo episodio di violenza nei confronti di un operatore sanitario all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.
Vittima, questa volta, un dipendente dell’unità operativa di Pediatria, aggredito durante il suo turno di lavoro riportando ferite curabili in otto giorni.

Dura la condanna della Fials provinciale, che oltre ad esprimere solidarietà all’operatore coinvolto, lancia l’allarme per una situazione divenuta ormai all’ordine del giorno, con aggressioni e minacce che si ripetono senza soluzioni di continuità.

«La Fials ha più volte sollecitato la presenza di un drappello di polizia per garantire la sicurezza dei lavoratori, ma finora tale richiesta è rimasta senza risposta – commenta amareggiato il segretario generale provinciale Carlo Lopopolo, che ha interpellato i vertici dell’ospedale nocerino con una nota firmata anche dai delegati della struttura, riferimento per l’Agro e per i paesi vesuviani -. È essenziale assicurare un ambiente di lavoro sicuro affinché i professionisti della salute possano svolgere le proprie attività senza mettere a rischio la propria vita e incolumità.

La Fials non può più tollerare questa situazione e chiede alle forze politiche di intervenire tempestivamente. Chiediamo un incontro urgente con la direzione strategica dell’Asl e il direttore sanitario del presidio ospedaliero per affrontare l’emergenza sanitaria, definire processi assistenziali e implementare soluzioni concrete. Questa situazione è insostenibile. Il personale sanitario deve poter svolgere il proprio lavoro in un ambiente sicuro e adeguato. Chiediamo un intervento immediato per proteggere i lavoratori e garantire prestazioni sanitarie di qualità ai cittadini. È necessario un impegno concreto da parte delle autorità competenti per risolvere questa emergenza e migliorare la medicina territoriale».

L’organizzazione sindacale ha ,inoltre,evidenziato le difficoltà nel pronto soccorso pediatrico, dove il personale deve gestire un elevato numero di accessi quotidiani, spesso creando situazioni di sovraffollamento e ritardi nell’assistenza ai pazienti. La mancanza di risorse, tra cui barelle, sedie e posti letto, ha portato a ricoveri improvvisati nei corridoi di diversi reparti, compromettendo la qualità delle prestazioni sanitarie.