La mostra, curata da Stefania Sabatino, sarà visitabile nella Sala delle esposizioni della Fornace Falcone del Cilento Outlet Village, a Eboli
L’ascolto del mondo attuale, lo sguardo sui drammi ambientali ed umanitari del terzo millennio mettono in movimento l’arte pittorica di Angelo Marra, che modifica però i fatti e le storie approdando ad una aspirata pacificazione.
Questa operazione di “brain storming” sottende la sua personale “La domenica della vita” a cura di Stefania Sabatino, in mostra dai primi di dicembre fino al 19 gennaio alla Sala delle esposizioni della Fornace Falcone del Cilento Outlet Village.
L’ambito è quello della rassegna Materie 10 – Fornace Falcone per la Cultura, un format culturale ideato da Valerio Falcone per diffondere i linguaggi dell’arte contemporanea in luoghi non istituzionali, rivolgendosi ad una fruizione sempre più ampia. Sulle pareti dello spazio scorrono fluide e nitide alcune pitture inedite realizzate su vari supporti che confermano la grande capacità ecclettica di un artista che ha rivestito agevolmente il ruolo di fotografo, interior designer, art maker, pittore e scenografo.
“L’artista vuole aprirci le porte della sua anima… del suo sentire più profondo – scrive la curatrice Stefania Sabatino – un creativo ad ampio spettro che negli anni è stato molto apprezzato da musei e gallerie quale fotografo di gran pregio e scelto da molti per saper cogliere con la sua fotocamera, momenti fondamentali e scorci unici di eventi artistici e culturali. Sin dagli albori della sua professione, Marra ha avuto la possibilità di ritrarre artisti e personaggi di chiara fama … fermandone emozioni ed opere con scatti unici. Nei suoi dipinti, invece, ad essere protagonista è la vicenda dell’Uomo che si intreccia alla vicenda della Terra, una condizione espressa attraverso una duplice scelta stilistica: il colore che è utilizzato nelle tonalità più accese e vivaci e una simbologia che delinea il suo intimo sentire al cospetto di fenomeni eclatanti come le guerre, la povertà, la violenza di genere, le migrazioni umane, lo sfregio del Creato, codici che comunicano quanto la vita, seppure bella, nasconda insidie, inganni e prevaricazioni che richiedono di essere arginate con urgenza, attraverso una presa di coscienza e un cambio di passo definitivi”.
“Pop e surreali” allo stesso tempo possono dirsi questi dipinti che prendono avvio da un immaginario personale ed intimo, da un flusso di memoria che guida la mano e il pennello dell’artista per poi concretizzarsi.
Angelo Marra, classe 61, nasce e vive a Napoli e sin da ragazzo entra in contatto con i protagonisti della cultura, delle arti e della moda napoletana.
Dopo la laurea in scenografia nel 1984 si succedono nel suo percorso esperienze e incontri irripetibili. È durato vari anni il suo sodalizio con il compianto gallerista napoletano Lucio Amelio, mentre con Mimmo Iodice ha condiviso la passione della fotografia che si è allargata al campo della comunicazione e del design. Julian Beck, Quintino Scolavino, Gianni Pisani, Joseph Beuys, Keith Haring, Arnaldo Pomodoro, Gillo Dorfles, Enrico Bay, Nicola Pagliara, Lucio De Simone sono stati altri personaggi che lo hanno accompagnato lungo la sua evoluzione artistica.
In questi ultimi anni il suo talento si manifesta soprattutto attraverso la fotografia, in un percorso creativo che si estende da performance artistiche ad esperienze editoriali, collaborazioni pluriennali con istituzioni ed anche con il Mattino di Napoli.
L’artista ama definirsi un “art maker”, cioè un profondo conoscitore delle immagini e del loro potenziale estetico. La sua sensibilità alle problematiche sociali si affianca anche alla rivalutazione delle tradizioni locali e del fermento artistico di Napoli. Ma la sua è anche una dimensione ludica: la sensibilità artistica e le tante tecniche digitali si intersecano in una “distrazione leggera”. Attraverso il suo stile innovativo consente alle immagini di vivere in una diversa forma lontana dalla convenzione in una suggestione singolare ma di grande effetto.