Efesto e le sue ancelle androidi

Dagli androidi costruiti dal dio Efesto (Vulcano per i romani) alle navi volanti usate anche da Yahweh e descritte minuziosamente nell’Antico Testamento

In più di un articolo abbiamo accennato, in passato, alla tecnologia contenuta nella Bibbia: i cherubini che non sono affatto teneri angioletti ma mezzi di trasporto monoposto su cui “ci si siede come a cavallo“, e di cui abbiamo clamorosi esempi nella tomba di re Pakal in America latina e nel manufatto di Toprakkale. I rotoli volanti visti da Zaccaria, lunghi venti metri e larghi dieci, e ancora i ruach (tradotti con il più bucolico termine di “spirito di Dio” e il Kavod di Yahweh, tradotto con “la Gloria di Dio“, che quando si alza dal posto in cui è posato fa “un grande fragore“.
Ma la tecnologia, che lo si voglia credere o meno, era ben nota non solo in ambiente biblico, ma anche in quello omerico. L’Iliade al capitolo 18, a partire dal verso 373, riporta un testo che fa letteralmente rabbrividire a leggerlo.
Il protagonista del testo è il dio Efesto: “preparava insieme venti tripodi da mettere attorno alle pareti della ricca sala, e alla base di ognuno metteva ruote dorate, perché entrassero da soli nell’adunanza divina, e da soli tornassero a casa, meravigliosi a vedersi”.La corte di Alcinoo
Cose che solo da qualche anno l’uomo del 2000 ha in qualche modo ripensato e ancora non completamente realizzato! Sempre l’Iliade, ai versi 517-520 del libro XVIII, parla delle ancelle di Efesto, che come sapete aveva entrambe le gambe seriamente malandate e necessitava di aiuto per camminare, e così le descrive: “due ancelle d’oro servivano il loro signore come fossero vive. Avevano intelletto e voce e forza, e per opera degli dèi immortali, abilità nei lavori”. Sì, avete letto bene: Efesto era servito da due androidi! E i robot evoluti ed efficienti tornano anche nel capitolo VIII dell’Odissea, quando si parla dei cani che Efesto fabbrica per Alcinoo: “d’oro e d’argento ai due lati (dell’ingresso, nda) erano i cani che Efesto aveva fatto con arte sapiente, per vigilare sulla casa dell’intrepido Alcinoo, immortali e senza limiti di tempo indenni da vecchiaia”.
Nell’Odissea, al libro VIII, troviamo anche navi a guida autonoma, che precedono di diversi millenni le Tesla di Elon Musk: “Ti porti il senno delle navi nostre. Non di nocchier, non uopo hanno di temo, al par degli altri di Feacia i legni, ma sanno appien la mente ed il consiglio de’ mortali e conoscono di tutti i pingui campi e le città; involuti d’ombra e di nubi, varcano veloci”.
Vogliamo parlare dei “sandali belli” che permettevano ai Theoi (gli dei) greci di volare? Nel XIV° libro dell’Iliade, per esempio, si narra di una delle tante discese di Era dal monte Olimpo: la dea “si lancia”, e “balza sulle vette nevose del territorio in cui vivono i Traci allevatori di cavalli”. La dea “con i piedi non toccava terra”, e al verso 284 leggiamo che “sotto i piedi vibravano le parti più alte delle cime del bosco”.
Sorpresi? Non abbastanza? E allora presto aspettatevi altro!

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione