Lo spettacolo, diretto da Carmine De Pascale, andrà in scena oggi 8 dicembre e per tutto il mese compreso Natale e Santo Stefano; il 30 si replicherà all’Auditorium Sant’Alfonso
Dopo il successo de “I casi sono due” commedia farsesca di Armando Curcio diretta da Alfonso Tortora, il teatro La Locandina di Pagani prosegue il suo cammino nella stagione 2023/2024 con un altro testo in napoletano, stavolta di Raffaele Viviani, dal titolo “Morte di Carnevale” con la regia di Carmine De Pascale, che debutterà stasera alle 21.
Raffaele Viviani, artista poliedrico che, nei suoi anni di attività, è stato autore ma anche attore, poeta e compositore, torna ad essere rappresentato sulle tavole del teatro paganese dopo “Pescatori” andato in scena alcuni anni fa.
“Morte di Carnevale” è un testo divertente che fa ridere con semplicità e giocando sull’umanità di personaggi verosimili e quotidiani: gli attori che si alternano sul palco mostrano un credibile e vivace catalogo di persone, soggetti che lo spettatore è abituato ad osservare nella vita di tutti i giorni in un misto perfetto fatto di situazioni attuali e stili di vita lontani nel tempo.
«Ho scelto di portare in scena questo testo più che altro per il piacere di rifare Viviani, alcuni anni dopo “Pescatori” – ha detto il regista Carmine De Pascale– è uno spettacolo che avevamo già fatto nel 2007 ma rispetto a quella rappresentazione sono cambiati quasi tutti gli attori: soltanto io e Valeria De Pascale abbiamo ripreso i ruoli interpretati 15 anni fa mentre Monica Civale, presente anche allora, oggi interpreta un altro personaggio. Il testo è fedele all’originale di Viviani, l’ho leggermente sfoltito eliminando alcuni aspetti non necessari alla comprensione ma non ho fatto grossi stravolgimenti».
La storia dell’usuraio “Carnevale”, tra i vicoli e i “vasci” ricostruiti fedelmente nel teatro di via Cauciello, oltre che per i risvolti comici si caratterizza anche per l’uso di una lingua, il napoletano, usata nella sua forma più pura senza subire quel processo di avvicinamento all’italiano che ha caratterizzato il teatro classico napoletano in particolare con la drammaturgia di Eduardo De Filippo.
«Il teatro di Viviani, a differenza di quello di Eduardo che scriveva commedie più “borghesi” si svolge per strada: Viviani, vivendo tra la gente, aveva assorbito gli usi e soprattutto il dialetto che nei testi è abbastanza stretto- ha detto ancora De Pascale– i dialoghi, invece, sono popolati di termini caduti ormai in disuso. Questa è stata la sua forza ma anche un po’ la sua sfortuna perché, ad esempio, Eduardo, modificando un po’ la lingua, è diventato decisamente più popolare».
“Morte di Carnevale” andrà in scena stasera alle 21, sabato 9 e 16 dicembre sempre alle 21, domenica 10 e 17 dicembre alle 18:30, lunedì 25 dicembre e martedì 26 dicembre alle 20. Lo spettacolo sarà inoltre replicato il 30 dicembre presso l’Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori di Pagani alle 21.
Per avere informazioni e prenotare è possibile telefonare al 329 944 74 97 o al 328 871 25 63 o ancora visitare il sito www.teatrolalocandina.com.
Fabrizio Manfredonia