Nuova nota a firma congiunta di D’Acunzi, D’Alessandro, Giordano, Iannello, Odoroso e Romano: «il sindaco più parla e più fa danni»
Non si placa la polemica derivante dalla sentenza del TAR di Salerno sulla questione Villa dei Fiori.
Dopo l’attacco di ieri partito da una parte delle minoranze e la risposta a tono del sindaco Paolo De Maio, questa mattina i consiglieri Pasquale D’Acunzi, Giovanni D’Alessandro, Rosa Giordano, Antonio Iannello, Giuseppe Odoroso e Antonio Romano sono intervenuti nuovamente a gamba tesa contro il primo cittadino di Nocera Inferiore.
«Con le ultime dichiarazioni in merito alla sentenza del TAR il Sindaco, avv. De Maio, ha perso un‘altra occasione per stare in silenzio – si legge in una nota a firma congiunta -. Evidentemente la vicenda della social card non gli ha insegnato nulla: “più parla e più fa danni”. Invece di rispettare una sentenza che dichiara la delibera di CC illegittima imponendone l’annullamento, con motivazioni da noi, per altro, già preannunciate durante il dibattito consiliare, il Sindaco si avventura a dichiarare– Lui– il “non più interesse della Casa di Cura Angrisani all’ampliamento”.
Non si capisce, allora, perché la stessa società abbia presentato ricorso al TAR!
Il Sindaco, inoltre, nella Sua nota stampa si limita a riportare una parte della difesa presentata del Comune (come emerge dagli atti del giudizio) che i giudici non hanno preso in considerazione, annullando il provvedimento per violazione di legge e,contrariamente a quanto affermato dal Sindaco, avv. De Maio, hanno scandito a chiare lettere che, a causa dell’illegittima condotta amministrativa, la Casa di Cura Angrisani “non ha potuto chiarire la propria posizione circa la permanenza dell’interesse all’ampliamento della struttura socio sanitaria”.
Noi al Suo posto saremmo, invece, molto preoccupati per il cospicuo risarcimento al quale l’Ente sarà quasi sicuramente condannato a favore della Casa di Cura Angrisani.
Un’ennesima dimostrazione di inadeguatezza del Sindaco, che, se si liberasse della sua protervia e arroganza, trarrebbe vantaggio da qualche suggerimento dell’opposizione e farebbe meno danni alla collettività».