Al Teatro delle Arti, sotto la direzione di Antonio Perotti che presenta disegni su oggetti in vetro, sei artisti espongono opere visive cariche di significati ma anche di tanta originalità
Ha tagliato il nastro pochi giorni fa la nuova rassegna “Art Progressive”, diretta da Antonio Perotti, che sarà visibile nel foyer del Teatro delle Arti fino al 18 dicembre 2023.
Le opere e le installazioni in esposizione appartengono a sei artisti di diversa estrazione geografica, ma anche portatori di eterogenee esperienze artistiche non solo visive alle proprie spalle.
La regista ed autrice cinematografica romana Deborah Farina ha presentato i suoi Fotogrammi tratti dai suoi stessi docu-film: “Osannaples” del 2021 e “Le ore del destino” del 2022: li ha rielaborati con dei collages, ritagli di carta, superfici glitterate ed altre suggestioni pittoriche per farli diventare delle opere uniche ed irripetibili.
Espone alcuni ritratti pittorici estemporanei che definisce rock and roll Fernando Mangone, originario di Altavilla Silentina, il quale opera da anni ed è stato anche il fondatore di un Museo di arte contemporanea.
Si muove invece fra la pittura, le vetrate artistiche a piombo, la ceramica ed il design Antonio Perotti, nato a Napoli ma vivente a Salerno dove opera da anni costantemente. Art director di rassegne e mostre sia collettive che monografiche propone in questa esposizione dipinti su oggetti in vetro e di design che rappresentano la sintesi di ben 40 anni di attività.
Cantautore, musicista ma anche architetto ed artista: è questa l’identità di Luca Pugliese, irpino dedito alla contaminazione dei linguaggi creativi. Espone il ciclo “Cosmo sonoro” eseguito nel 2012.
Altro musicista e cantante in mostra è il famoso leader del gruppo “Progressive rock” Osanna, che presenta al pubblico salernitano le sue architetture oniriche, oltre alla installazione “L’arte nel diedro del Mediterraneo” in collaborazione con altri artisti.
Di origine italo-inglese è Sergio Williams, nato a Napoli, autodidatta e presente da più di 20 anni sulla scena dell’arte. Sono “paesaggi immaginari” quelli allestiti per il pubblico del Teatro delle arti.