Da D’Alessandro a Odoroso e Giordano, l’opposizione chiede interventi all’Amministrazione comunale sulla situazione delle scuole
Il “caso Genovesi” riaccende il dibattito politico a Nocera Inferiore, con l’opposizione che chiede a gran voce interventi del Comune. Il III Istituto Comprensivo, già “Genovesi”, è infatti piombato in una situazione di confusione e clima teso tra dirigente scolastico, collaboratori e docenti, tanto che durante il Collegio dei Docenti del 4 settembre scorso sono dovuti intervenire i Carabinieri per placare gli animi. Il motivo? Continue assenze degli insegnanti, un percorso Cambridge mai correttamente avviato e quello che ormai è un vero conflitto all’interno degli organi collegiali che preoccupa e non poco le famiglie degli alunni, i quali si ritrovano spesso a stare in classe senza sorveglianza. Circa un terzo dei docenti, tra l’altro, sarebbe stato raggiunto da provvedimenti disciplinari. Una situazione insostenibile, che il consigliere di minoranza Giovanni D’Alessandro ritiene di “assoluta gravità”. Proprio per questi motivi D’Alessandro ha interrogato l’Amministrazione comunale per sapere in che modo si vuole intervenire per risolvere questi problemi. Sulla stessa questione, ma allargando il discorso alle altre scuole della periferia, si sono espressi anche gli esponenti di Fratelli d’Italia Giuseppe Odoroso e Rosa Giordano, chiedendo un intervento più incisivo all’’Amministrazione.
«Dopo più di un anno di amministrazione – hanno commentato i due membri della minoranza – le promesse fatte in campagna elettorale continuano ad essere disattese, confermando quello che era già fin troppo evidente: si trattava di promesse pensate per raccogliere consensi. Prima di andare alle urne si prometteva di portare le periferie al centro ma nella realtà dei fatti non è così: è successo con l’illuminazione quasi sempre insufficiente in alcune aree del territorio e sta succedendo ora con il piano delle scuole. Con la nuova delibera è stato confermato lo scarso interesse per quei quartieri come Piedimonte, Pietraccetta, Arenula, Villanova, oltre che per le zone più rurali di San Mauro, Fiano e Fosso Imperatore che fanno capo al V istituto comprensivo. Di fatto – concludono – i plessi periferici restano aperti ma senza presidio dirigenziale e dunque su quattro istituti tre hanno sede centrale nel centro città. Chi paga per un tale dimensionamento saranno come sempre le famiglie degli studenti. Non basta prevedere dislocazioni delle segreterie serve un intervento più incisivo per non far sentire gli abitanti delle periferie, già penalizzati da un piano di viabilità insufficiente e da un piano di sicurezza inadeguato, come dimostrato dai fenomeni di microcriminalità, nocerini di serie B».