La sua carriera è iniziata nel 1994 ed è reduce dall’esperienza nella Provincia di Lucca. Il suo primo discorso ufficiale
Si è insediato ieri, presso il Palazzo del Governo, il nuovo Prefetto della Provincia di Salerno Francesco Esposito.
Entrato in carriera nell’ottobre 1994, è stato assegnato alla Prefettura di Pisa. Dal novembre 1996 è stato trasferito presso la Prefettura di Firenze. In questo periodo è stato anche capo ufficio stampa e responsabile del cerimoniale, collaborando con la Presidenza del Consiglio all’organizzazione di numerosi eventi di livello internazionale. Dal 2002 è stato nominato Vice Capo di Gabinetto. Con decorrenza 10 gennaio 2008 è stato promosso Viceprefetto.
Dal 12 aprile 2010 è stato destinato alla Prefettura di Livorno ove ha svolto l’incarico di Dirigente dell’Area I Ordine e sicurezza pubblica. Dall’8 settembre 2010 al 30 dicembre 2010, trasferito presso la Prefettura di Verona, ha ricoperto il posto di Capo di Gabinetto. Dal 29 dicembre 2010 è stato trasferito presso la Prefettura di Napoli, dove ha assunto le funzioni di Capo di Gabinetto. Da gennaio 2014 è stato nominato Viceprefetto Vicario della Prefettura di Napoli.
Nominato Prefetto dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 29 aprile 2016, è stato destinato alla Prefettura di Belluno a decorrere dal 23 maggio 2016, dove ha diretto, tra l’altro, i servizi di prevenzione e di soccorso in occasione della tempesta “Vaia” che ha interessato il territorio della provincia di Belluno a fine ottobre 2018, causando ingenti danni in particolare al patrimonio boschivo delle Dolomiti.
Dal 25 novembre 2019 ha svolto le funzioni di Prefetto della Provincia di Lucca.
Di seguito il primo discorso ufficiale del neo Prefetto Esposito.
“Ho accolto con entusiasmo e orgoglio l’opportunità che mi è stata concessa di svolgere il mio incarico in questa provincia, perché considero un grande privilegio lavorare, da salernitano tra salernitani, nella mia terra di origine.
Assumo oggi, profondamente onorato, le funzioni di Prefetto della provincia di Salerno, capoluogo di un territorio di antica civiltà, nella piena consapevolezza dell’impegno cui sono chiamato e che cercherò di assolvere con spirito di servizio allo Stato e nell’interesse di questa comunità, così ricca di storia, di nobili tradizioni, di bellezze naturali uniche al mondo e di grande operosità.
Il mio impegno sarà massimo nel cercare di fornire un contributo fattivo e concreto per affrontare le questioni che toccano da vicino la vita quotidiana di questa comunità, senza dimenticare di allargare lo sguardo verso un orizzonte più ampio, facendomi ispirare dai valori e dagli ideali che rispecchiano questa terra e la sua collettività.
Per questo nel pieno rispetto delle diverse sfaccettature di una realtà così ricca di contributi, mi adopererò per favorire la massima coesione istituzionale e avvicinare lo Stato ai bisogni della comunità, promuovendo ogni possibile forma di intesa tra i diversi livelli istituzionali e territoriali che formano la nostra Repubblica. Vorrei che il palazzo di Governo continuasse ad essere luogo di confronto e di incontro di idee, di dialogo tra istituzioni e cittadini.
Dopo la crisi pandemica e la terribile guerra alle porte dell’Europa che, purtroppo, sembra non avere fine, oggi più di prima avvertiamo l’esigenza di sentirci e di riconoscerci come comunità; vorrei quindi sostenere questo rinnovato bisogno di unità, nella consapevolezza che essere “comunità” vuol dire condividere valori, prospettive, diritti e doveri. In questo quadro, il ruolo della Prefettura – che per vocazione ha anche la responsabilità di preservare e rafforzare il rapporto tra comunità e istituzioni – finisce per modellarsi sulle esigenze emergenti nel contesto storico ambientale, con una responsabilità che si espande o si contrae proprio in funzione dell’impegno necessario a garantire armonia tra le diverse componenti della società civile.
La provincia di Salerno è una terra che ha grandi potenzialità e, nonostante io sia nato qui, mi pongo nei confronti di questa nuova e importante esperienza come se fossi davanti a pagine di un libro ancora da scrivere, con una gran voglia di conoscere, capire e approfondire, con lo spirito di chi è pronto ad ascoltare tutti coloro che rappresentano legittime istanze del territorio e, soprattutto, con l’intenzione di adottare scelte quanto più condivise.
Con questo spirito e, consentitemelo, con una certa emozione rivolgo un caloroso saluto ai cittadini di questa provincia, ai parlamentari nazionali, alle autorità regionali e provinciali, ai sindaci e agli amministratori locali, ai rappresentanti delle istituzioni statali, alle autorità civili e religiose, alle magistrature di ogni ordine, alle organizzazioni sindacali e di categoria, all’associazionismo e alle organizzazioni di volontariato della provincia, al mondo della scuola e dell’informazione.
Il mio impegno sarà orientato ad assicurare elevati livelli di contrasto alla criminalità, organizzata e non; promuoverò e sosterrò ogni necessaria azione di prevenzione per garantire la sicurezza della comunità, la prevenzione della criminalità diffusa e predatoria, la tutela dell’economia legale da ogni forma di interferenza criminale e concorrenza sleale, il contrasto al rischio dell’usura, fenomeno che si insinua in momenti di difficoltà economica, la lotta alla droga, la prevenzione da ogni forma di dipendenza. Ritengo altrettanto importante fare uno sforzo corale per affrontare l’attuale e delicato tema del disagio giovanile, con tutte le sue rilevanti implicazioni: questione quest’ultima che richiede il concorso coordinato di una pluralità di attori. Mi propongo di continuare a dare impulso alla prevenzione del fenomeno della violenza di genere.
Le forze dell’ordine e la magistratura possono essere certe di avermi sempre al loro fianco per affrontare insieme questi e gli altri problemi che possono mettere in pericolo la convivenza e la crescita armoniosa della nostra società civile.
Costante attenzione rivolgerò ai sindaci e agli amministratori locali quali rappresentanti e portatori delle istanze delle rispettive comunità, ma anche profondi conoscitori del loro territorio e delle relative problematiche.
La mia particolare vicinanza va alle donne e agli uomini delle forze armate, delle forze di polizia e dei vigili del fuoco che, con impagabile impegno, svolgono quotidianamente un’encomiabile opera a presidio delle istituzioni e per la sicurezza e la libertà dei cittadini.
Le varie componenti della società salernitana, dalle organizzazioni sindacali alle associazioni degli imprenditori, a tutto il mondo del lavoro e del volontariato, così sensibili e attivi in questo territorio, troveranno in me un convinto sostenitore di qualsiasi iniziativa tesa ad andare incontro ai bisogni della collettività, soprattutto delle persone più deboli e di coloro che hanno “meno voce”, per affermare i valori di solidarietà e di giustizia.
Vorrei rivolgere un pensiero speciale ai giovani che, oggi più che mai, hanno bisogno di punti di riferimento; nessuno di noi deve restare insensibile alla tristezza e alla rassegnazione che si legge negli occhi di un ragazzo che non studia e non lavora, un frammento di futuro abbandonato. Dobbiamo offrire fin da subito nuove opportunità di partecipazione e consentire loro di poter spiegare le ali per realizzare i sogni del futuro, ma soprattutto va rafforzata la loro fiducia per continuare a credere che con l’impegno e la passione il mondo possa essere ancora migliore.
Un impegno da condividere nella consapevolezza che i giovani non sono solo il futuro. In una società, come la nostra, che offre strumenti di partecipazione diffusa, i giovani sono già protagonisti, a tutti gli effetti, del presente e possono dare segnali importanti per affermare un modello di sviluppo socio economico sostenibile e solidale nel solco tracciato dalla nostra Carta Costituzionale.
Care ragazze e ragazzi, continuate a sognare, a guardare lontano e ricordatevi che questa provincia è stata culla del pensiero occidentale, dove affondano le radici della nostra civiltà. La provincia di Salerno, con la sua scuola eleatica, è stata l’epicentro di una vera e propria rivoluzione culturale che ha coinvolto tutta l’area mediterranea; in questo territorio, crocevia di molte culture diverse tra loro, si sono formati pensieri e idee che hanno segnato una tappa importante nel percorso della conoscenza.
Permettetemi di condividere con voi le parole di Adriano Olivetti, imprenditore innovativo e visionario, che si ispirò proprio alla scuola eleatica per costruire uno dei primi computer che hanno rivoluzionato il mondo, “ELEA 9003”: «il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande».