Da sempre ci raccontano che Yahweh è colui che ha creato i cieli e la Terra. In realtà non solo non c’è creazione, ma non è stato nemmeno lui “l’operatore” della prima ora …
Sì, lo so: avevo detto che la settimana scorsa sarebbe stato l’ultimo articolo sul tema Bibbia prima della sospensione per il periodo estivo. Ma alcuni lettori mi hanno chiesto con tale cortesia di parlare dell’argomento di oggi che non me la sono sentita di dire di no.
E dunque, partiamo. Che la creazione dal nulla nella Bibbia non esista è un fatto che abbiamo appurato nel corso dei nostri incontri settimanali. Ma lo sapevate che Yahweh, diventato poi l’unico Dio dei cristiani, appare per la prima volta nel racconto biblico solo nel capitolo 4 della Genesi? Andiamo a leggerlo insieme. In particolare, i versi che ci interessano solo il 25 ed il 26: “25 Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché – disse – Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso».
26 Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome di Yahweh (nella Bibbia è scritto “il nome del Signore”).
Quindi, Yahweh entra in scena dopo la creazione che non esiste, dopo la nascita di Adamo e la clonazione di Eva dalla sua “costola”, la nascita di Caino e di Abele, l’uccisione di Abele, la nascita del terzo figlio di Adamo, Set, e di Enos da quest’ultimo.
E allora prima chi ha gestito la baracca? Semplice, anche se già dai tempi di re Giosia (che governò Israele dal 640 al 609 a.C.) iniziò l’opera di nascondimento degli altri Elohim. Appunto, altri colleghi di Yahweh, e per inciso molto più importanti di lui. Quindi, non ce la prendiamo sempre con la Chiesa cattolica, che alcune marachelle le ha ereditate. Che poi sia attualmente la regina delle regine nel mistificare la Bibbia è un altro discorso. E dunque, cosa fece Giosia? Nel suo dodicesimo anno di regno, e quindi nel 628 circa, cominciò ad imporre il culto esclusivo di Yahweh, distruggendo dai santuari tutti gli oggetti di culto degli altri dèi come Baal (“riempiendone il posto con ossa umane”), trucidando tutti i sacerdoti ancor vivi, e arrivando a dissotterrare e bruciare sui loro altari le ossa di quelli morti (come leggiamo nel Secondo libro dei Re 23, 4-16).
Vi regalo, prima delle ferie, un ultima chicca: abbiamo appena visto che il nome di Yahweh si cominciò a invocare ai tempi di Enos. Perfetto. E allora come la mettiamo con i versi 2 e 3 del capitolo 6 di Esodo? “2 Dio (Elohìm) parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il Signore (Yahweh). 3 Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente (El Šaddāy); ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di Signore (Yahweh)”. Insomma, il suo nome era conosciuto e invocato ai tempi di Enos o no?
E siccome abbiamo già scritto che El Šaddāy, come perfino la Bibbia di Gerusalemme scrive con estrema chiarezza, non significa Onnipotente ma al massimo El (ovvero Signore) della steppa, buona estate a voi tutti! E se avete argomenti biblici (nuovo testamento compreso) di cui vi piacerebbe leggere, non esitate a contattarmi.