La rassegna “L’Essere e l’Umano” di Artenauta Teatro si chiude con una commedia grottesca diretta da Simona Tortora che racconta l’umanità e la disumanità dei tempi moderni
Il teatro è uno straordinario catalizzatore di emozioni, uno strumento di scambio o magari di scontro; il teatro ha anche il merito di riuscire ad anticipare i tempi, a raccontare il presente e a offrire punti di vista inaspettati sulla realtà. Lo spettacolo “Tu 2.0” scritto e diretto da Simona Tortora, direttrice artistica della rassegna “L’Essere e l’Umano”, si pone l’obiettivo di osservare e raccontare un’umanità pericolosamente simile a quella che incontriamo quotidianamente e che anzi a volte pare superare e mettere in discussione ogni razionalità: non a caso la campagna virale che ha accompagnato in questi giorni la promozione di “Tu 2.0” sui social network aveva come sottotitolo #larealtàsuperalimmaginazione. In quei brevi video, i personaggi si confondono con gli attori in un pirandelliano gioco di ossessioni e di ricerca. In un’ora o poco più di spettacolo in cui non mancano citazioni pop più o meno palesi, l’umanità raccontata è grottesca, esasperata, supponente, sociopatica a tratti, ultramoderna ma ignorante e superficiale. È un’umanità che non è in grado di comunicare se non attraverso slogan, un’umanità che ha forse la necessità di ritornare alla natura, a quella primitività desiderata da Rousseau che in “Tu 2.0” trova la sua massima espressione nella metafora della scimmia e in particolare dell’uomo- scimmia che attua un percorso evolutivo inverso, forse necessario. Per parlare dello spettacolo abbiamo fatto quattro chiacchiere con Simona Tortora, regista della rappresentazione.
“Tu 2.0” riprende e riadatta uno spettacolo di una decina di anni fa, “Tu” appunto. Da dove nasce la necessità di modernizzare quello spettacolo?
«L’originale “Tu” è stato un anticipatore dei tempi e già allora molte “assonanze” legate ad ambiente, politica, immigrazione eccetera, erano già forse in embrione. Avevo a disposizione attori giovani e dunque avevo adattato il testo a quel tipo di attorialità: oggi c’è stata la possibilità di spingere molto di più e allora ho ripreso la scrittura. È uno spettacolo che ci è rimasto dentro per anni. Oggi come allora ci sono personaggi pressapochisti ma che pensano di essere portatori del verbo e che sono stati esasperati. Le modifiche sono tantissime, sono cambiati per esempio alcuni contenuti e personaggi: diciamo che sono rimaste le radici, come le radici che apparivano nel manifesto di “Tu” una decina di anni fa!»
Parliamo dell’ ermetico titolo: perché lo spettacolo si chiama così?
«Il “tu” rappresenta quasi il passaggio da bestialità ad umanità, un suono gutturale che sposta il focus dall’io all’altro. D’altronde attraverso l’altro mi posso riconoscere. Tutto questo sta scomparendo: sui social, ma non solo, c’è grande omologazione e riusciamo a vederci solo attraverso un modello preposto».
Analizziamo la struttura e il tono dello spettacolo.
«C’è una prima fase di presentazione in cui quasi tutti i personaggi vengono mostrati e presentati “a nervi scoperti”. Tutto convoglia poi all’interno del talk show che è come una micro società. Questo spettacolo è certamente una commedia grottesca, irriverente, con un tipo di ironia che mi piace molto. Non mancheranno però riflessioni sui tempi feroci che stiamo affrontando».
Chiudiamo parlando della campagna di promozione virale.
«Sono stata guidata dall’istintività, poi però è stato costruito tutto seguendo un filo logico. Nei video c’è la personificazione della banana che diventa ossessione: l’uomo-banana onnipresente rappresenta quasi il pericolo che tutto possa finire in caciara, che si possa effettivamente “diventare” scimmie. Il sottotitolo “la realtà supera l’immaginazione” è legata proprio alla realtà catastrofica che viviamo: ed è lì che dobbiamo porre la nostra resistenza».
L’appuntamento è per venerdì 26 maggio alle 20:45 al teatro di piazza Guerritore. Per l’acquisto dei biglietti, il cui costo è di 12€, 10 per under 18 e over 65, è possibile rivolgersi al botteghino del teatro o telefonare al 3205591797 e al 3287892486.
“Tu 2.0” chiude la settima edizione della rassegna ideata da Simona Tortora con l’organizzazione di Giuseppe Citarella e il patrocinio del comune di Nocera Inferiore.