Questa settimana ci occupiamo della “guerra santa contro i Madianiti”, come leggiamo nel capitolo del libro dei Numeri che ne parla. Un racconto davvero raccapricciante!
In Numeri 31 leggiamo che Mosè, su ordine diretto di Yahweh, manda dodicimila uomini a combattere i Madianiti. Essi vanno, mettono a ferro e a fuoco Madian, ammazzano tutti gli uomini che l’abitavano e i loro cinque re e portano come bottino tutte le donne, i bambini e tutto il bestiame.
Mosè, adirato, dice ai suoi soldati: “15 … «Avete lasciato in vita tutte le donne?»” e due versi dopo: “17 Or dunque uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo, 18 ma conservate in vita per voi tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini”.
Qui l’esegesi ebraica ricorda che era lecito per gli ebrei sposare bambine che avessero almeno tre anni e un giorno e con esse far sesso. Quindi non è affatto fantasioso, anzi, appare piuttosto realistico, intendere che – uccise le madri e tutti i figli di sesso maschile – buona parte delle “fanciulle” conservate perché non avevano avuto ancora rapporti sessuali poteva avere una tenera età. Del resto anche Isacco sposò Rebecca quando aveva appena compiuto tre anni, e di “bambine”, non fanciulle, parla la versione della Bibbia pubblicata dalla casa editrice La Giuntina e tradotta dal capo della comunità ebraica in Italia Dario Disegni.
Non lascia meno basiti il racconto della spartizione del bottino, che comprende, come si legge al versetto 35, anche “trentaduemila persone in tutto, cioè di donne che non avevano avuto rapporti sessuali con uomini”. Ad essa, si legge a partire dal versetto 32, concorre anche Yahweh, cui spettano: 675 pecore, 72 buoi, 61 asini e 32 persone, ovvero giovani fanciulle e bambine.
Che se ne fece Yahweh delle 32 fanciulle e bambine? La Bibbia non lo dice ma immaginare il peggio, anche in questo caso, non è fantasia sfrenata: potrebbe averle prima possedute e poi essersele fatte bruciare.
Lascio a voi anche questa volta il commento.