Nell’ambito de “L’Essere e l’Umano” dalle 19, si terrà una serata gratuita in memoria dell’ intellettuale scomparso nel gennaio del 2022 con momenti musicali, teatrali e letture
Dopo il successo dei primi tre spettacoli portati in rassegna,“Danzando con il mostro”, “Hello I’m Jacket” e “Il Colloquio”, la proposta culturale di Artenauta Teatro si arricchisce di un nuovo tassello, con una serata dedicata alla memoria di Franco G. Forte.
Intellettuale, editore ma anche drammaturgo, docente, agitatore e sperimentatore teatrale, Forte è stato un punto di riferimento per la cultura nocerina e non solo: domani alle ore 19 al teatro Diana, si presenterà l’occasione per conoscerlo meglio e ricordarlo grazie a “Forte- Il genio, non è scontato riconoscerlo” quarta tappa della rassegna curata da Simona Tortora con l’organizzazione di Giuseppe Citarella. L’evento gratuito si articolerà di vari momenti, tra letture di scritti inediti, interventi di studiosi e docenti, azioni squisitamente teatrali e performance musicali. A moderare il dibattito, il giornalista Davide Speranza e la regista Simona Tortora con la quale abbiamo fatto quattro chiacchiere.
Innanzitutto, come avviene l’incontro con Franco Forte?
«Ho conosciuto Franco come mio dirimpettaio. Era il papà di Clelia che poi è diventata la mia migliore amica. Ho iniziato a frequentare la loro casa che già allora mi sembrava fuori dagli schemi, un open space così diverso dalle case cui ero abituata: è come se avessi percepito un’aria diversa, una diversità per me magnetica».
Parliamo dell’attività culturale e teatrale. Com’è iniziato tutto?
«Con “lo spazio dell’Agro”a ridosso di casa sua. Era una sorta di cantina in cui Franco aveva ricavato uno spazio teatrale. All’interno sono successe cose bellissime con artisti arrivati da tutta Italia, tra cui Annibale Ruccello, e anche dall’estero. Dopo il terremoto, si trasferì al teatro tenda. Fu per Nocera un vero e proprio iniziatore».
Critico, drammaturgo, docente ma anche editore: analizziamo questo aspetto.
«Ha pubblicato e supportato autori del territorio e non, penso a Gabriele Sellitti e Corrado Ruggiero. Ha avuto una ricca corrispondenza con Giuseppe Bartolucci grande saggista e critico teatrale che ha sostenuto tantissimo. È stato un grande incompreso in un territorio che forse avrebbe dovuto metterlo su di un piedistallo e lasciargli carta bianca».
{loadmoduleid 284}Che tipo era Franco Forte?
«Aveva un forte senso della comunità e una personalità estremamente vulcanica; con un aspetto sornione era un impavido e un folle, un saggio ed un fanciullo. La sua vita privata era la sua vita pubblica: le uscite pubbliche erano contaminate dal privato».
Parlaci dell’evento di giovedì 13 aprile (domani n.d.r.).
«Nella serata si metterà in luce il lavoro di Franco con la presenza di tanti docenti, ha fatto tantissime cose con le università ed era tenuto in grandissima considerazione, ma ci sarà anche la musica, quella che lui amava, con il sassofonista Stefano Giuliano, direttore della Salerno Jazz Orchestra e Aldo Vigorito al contrabbasso».
Ecco l’elenco degli ospiti che interverranno: Alfonso Amendola, Gennaro Carillo, Raimondo Di Maio, Giuseppina Esposito, Vincenzo Esposito, Salvatore Gargiulo, Rosa Maria Grillo, Peppe Lanzetta, Andrea Manzi, Antonio Petti, Vincenzo Salerno e il Collettivo Trade Mark.