Riparte la rassegna “L’Essere e l’Umano” di Artenauta teatro con il secondo spettacolo dell’anno, diretto da Elisa Canessa
Era il gennaio del 2020, un anno che è già passato alla storia per le ragioni che noi tutti conosciamo, quando nell’edizione numero sei de “L’Essere e l’Umano” andò in scena lo spettacolo “Ad esempio questo cielo” della compagnia Dimitri-Canessa.
Si trattò di un viaggio onirico tra le parole di Raymond Carver, fatto di urgenze, di poesia e di domande: qualche anno dopo, la ritrovata normalità, almeno per quanto riguarda la situazione pandemica, riporterà al teatro Diana di Nocera Inferiore e sempre all’interno della rassegna “L’Essere e l’umano”, a cura di Simona Tortora e Artenauta teatro con l’organizzazione di Giuseppe Citarella, uno spettacolo firmato dalla compagnia Dimitri-Canessa e Associazione Sosta Palmizi dal titolo: “Hello I’m Jacket- il gioco del nulla”.
Quello che gli spettatori vedranno venerdì 10 febbraio alle 21, sarà una messa in scena estremamente ironica, fatta di momenti in cui si riderà tanto e in cui ad essere ridicolizzato è il mondo contemporaneo schiavo della produttività, della rapidità di azione, della cultura a buon mercato. Un mondo dove esiste “il campionato mondiale della performance”, dove tutto si svuota di contenuti e dove anche il teatro ride di sé, fino a giungere ad un finale che rimescola le carte un’ultima volta prima del sipario. È l’amarezza forse il motore occulto di questo spettacolo che in scena vedrà Federico Dimitri e Francesco Manenti, ma che evita cupezze e malumori a favore di un’ironia surreale e caricaturale.
Oggi come allora, per parlare della pièce abbiamo fatto quattro chiacchiere con la regista Elisa Canessa.
– Innanzitutto, come nasce “Hello I’m Jacket?”
Nasce da pensieri per niente divertenti e per niente ironici, da una riflessione su di noi, sul settore teatrale, sugli artisti. Sentivamo il disagio rispetto all’adesione a queste dinamiche che ci chiedono di essere assolutamente produttivi. Lo spettacolo è un po’ un esorcismo.
– Ci parli del titolo, così particolare ed evocativo.
Jacket è per noi una sorta di presenza: una voce off, un personaggio; l’essere Jacket è ciò che unisce spettatori e attori nello stesso disagio. Il gioco del nulla è la nostra tematica, il nostro ridicolizzare la mancanza di contenuto.
– “Ad esempio questo cielo” era fortemente ispirato dall’opera di Carver; stavolta ci sono opere ispiratrici?
In questo caso ci sono tantissime citazioni di vari autori ma tutto è comunque nato da un lavoro di improvvisazione tematizzata che ci ha portato ad un paragone, volontariamente forzato ed estremizzato, tra arte e performance sportiva!
– E dopo “Hello I’m Jacket?”
Il 9 marzo debuttiamo al Teatro della Contraddizione di Milano con “Geppetto” ispirato al romanzo di Fabio Stassi “Mastro Geppetto” che reinventa la figura del celebre falegname: per me è stata una folgorazione.
{loadmoduleid 284}E chissà che anche questa nuova avventura non possa fare tappa al Diana prima o poi. Intanto l’appuntamento è per venerdì 10 febbraio alle 21 al teatro di piazza Guerritore. Per l’acquisto dei biglietti, il cui costo è di 15€, 13 per under 18 e over 65, è possibile rivolgersi al botteghino del teatro o telefonando al 3205591797 e al 3287892486.