pino rotatoria nocera

Secondo l’agronomo D’Aquino l’albero simbolo della zona godrebbe di ottima salute e potrebbe essere recuperato e integrato nella rotatoria in costruzione all’uscita dell’A3 in via Atzori. Si tratta dell’ultimo esemplare “padre” di pino domestico del centro città

pino rotatoria nocera“Salviamo l’ultimo pino mastodontico in pieno centro a Nocera Inferiore“. Questo l’appello lanciato dal nocerino Luigi D’Aquino, tra i più accreditati fitopatologi d’Italia, da sempre schierato per la difesa del verde pubblico in città.

In un post sul proprio profilo, che ha riscosso il sostegno di numerosi cittadini, l’agronomo ha descritto lo stato di salute del grosso albero, schierandosi convintamente per la sua conservazione durante i lavori attualmente in corso per la realizzazione della rotatoria in via Atzori. “Forse – scrive D’Aquino – l’ultimo esemplare “padre” di Pino domestico (botanicamente, Pinus pinea L.) ancora presente nel centro urbano di Nocera, a due passi dalla piazza principale e dai luoghi del passeggio, ultimo baluardo di quei giardini che fino a pochi decenni or sono facevano di Nocera una città verde fin nei suoi più intimi meandri. Prima che il Dio Cemento imponesse il suo Verbo. Pianta con fusto integro e possente, dalla chioma equilibrata, rigogliosa, densa, dal colore verde intenso tipico degli alberi ancora in perfetta salute. Fissiamolo nei nostri occhi perché con quello che sta accadendo sotto di esso non lo rivedremo più così. E forse non lo vedremo proprio più in piedi. D’altronde – continua l’esperto – il Dio Cemento vuole i suoi sacrifici e i suoi sacerdoti e i loro solerti parrocchiani devono pur adempiere al loro lucroso mandato. Tanto, poi, la gente dimentica tutto, il disappunto si autocensura, la protesta monta, se pure monta, solo tra quei pochi sopravvissuti cultori di un territorio umiliato ogni giorno. Tanto, poi, basterà parlare di compensazioni, fatte o magari ancora da fare, chissà se vere o ideali, chissà dove, chissà con che piante, chissà… E le coscienze – conclude l’agronomo – si sopiranno“. La pianta quindi, seppur danneggiate le radici in superficie, potrebbe essere recuperata a tutti gli effetti e – si spera – integrata nella nuova rotatoria all’uscita dell’A3. Allo stato attuale il cantiere, dopo la demolizione di edifici e strutture, si presenta come una grande distesa con al centro il pino della discordia, mentre sono in corso lavori di movimento terra. D’Aquino, autore anche del piano verde comunale, negli ultimi anni si è battuto più volte per impedire l’abbattimento di alberi secolari che una volta gremivano la città e di cui oggi, purtroppo, ne restano poche tracce. Il post è stato condiviso anche dal professor Giovanni D’Alessandro: “Noi di ‘Nocera al centro’ siamo contro la cementificazione e per la tutela del territorio e dell’ambiente. Dunque condivido con sdegno il post di Luigi D’Aquino” ha commentato il consigliere comunale di minoranza. Dall’opposizione è intervenuta sulla questione anche l’avvocato Tonia Lanzetta, scrivendo a Comune e Regione Campania e ricevendo rassicurazioni in merito alla volontà di preservare l’alberatura – per quanto di competenza – dall’assessore alle politiche ambientali Massimiliano Mercede. {loadmoduleid 284}

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