Rimostranze delle associazioni dei consumatori che ipotizzano interruzione di pubblico servizio, ma di fronte all’inamovibilità del governo, i sindacati non cedono

Infruttuosi gli incontri degli scorsi giorni tra le sigle sindacali di settore ed il governo.

Lo sciopero si farà. Resteranno infatti chiusi per 48 ore, circa il 70% dei distributori e self-service di carburante su tutta la rete nazionale a partire da stasera 24 gennaio, alle 19:00 sulla rete ordinaria e dalle 22:00 su quella autostradale.
Il motivo dello sciopero, a detta degli esercenti, sarebbe una protesta contro la campagna diffamatoria della politica, colpevole di continuare ad inquinare il dibattito, addossando ingiustamente ai gestori la colpa degli aumenti e non fornendo invece risposte e proposte concrete per contrastare gli aumenti. Il margine di guadagno secondo i benzinai infatti, resterebbe invariato indipendentemente dal prezzo finale al consumatore, imposto da politiche di prezzo non a loro imputabili, ma derivanti appunto da decisioni politiche e di mercato.

Il governo dal canto suo, difende il provvedimento varato per favorire la trasparenza dei prezzi dopo i rincari di inizio anno, a seguito del ritiro degli sconti sulle accise. Tale provvedimento prevede tra l’altro, per i benzinai, l’obbligo di esporre, con aggiornamenti a cadenza settimanale, un cartello con il prezzo medio applicato in regione e multe in caso di violazione. Predisposto inoltre il lancio di un’App del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) dove poter consultare il prezzo medio e quello praticato da ciascun esercente in un determinato perimetro selezionato.

Misure appunto ritenute inefficaci e diffamatorie dai gestori, che non arretrano quindi e confermano i due giorni di sciopero.
Non si è fatta attendere del resto anche la risposta delle associazioni dei consumatori, che hanno paventato l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio e presentato un esposto alla magistratura contro i benzinai, esortando l’intervento di governatori, prefetti e non da ultimo del Garante per gli scioperi, anche in vista delle allerte meteo che interesseranno il Paese nei giorni a seguire.

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