Le esibizioni dei due artisti hanno raccolto migliaia di persone sia in piazza Diaz che in piazza Marco Polo, ma con unità di intenti il risultato sarebbe stato nettamente migliore
Hanno riscosso grande successo i concerti di Capodanno organizzati a Nocera Inferiore e Nocera Superiore.
Nella città capofila dell’Agro Alex Britti ha radunato in piazza Diaz oltre 5mila persone di tutte le età, le razze e le etnie (come al polemico di turno è piaciuto sottolineare). Un artista non esageratamente coinvolgente nei confronti della gente ma che con l’ottima musica prodotta è riuscito a strappare applausi e approvazione da un pubblico dal palato fine come quello nocerino. Soddisfatto anche il primo cittadino Paolo De Maio, che nel breve messaggio di auguri rivolto alla città non ha nascosto un pizzico di emozione per essere salito per la prima volta da sindaco sul palcoscenico, ribadendo il grande lavoro svolto dalla squadra amministrativa con l’obiettivo di «affacciarsi al 2023 con “valore”, quello della gente delle tradizioni, della storia e delle proposte».
Risultati eccellenti anche a Nocera Superiore, dove la scelta dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Maria Cuofano di puntare su Andrea Sannino ha pagato; oltre 3mila persone si sono riversate in piazza Marco Polo per assistere all’esibizione di un cantautore ben più empatico e diretto con chi lo ascolta rispetto al collega che si esibiva nella città confinante e che è riuscito ad “abbracciare” l’intera comunità e le tante persone accorse dai comuni limitrofi.
{loadmoduleid 284}Volendo restare in tema musicale la nota stonata è stata proprio la contemporaneità dei due eventi, che ha costretto tante persone a scegliere tra Britti e Sannino, perdendo così la possibilità di assistere ad entrambi gli show. Un chiaro segnale che il nuovo anno dovrà portare una ventata di cambiamento in tal senso: è impensabile che due città che portano lo stesso nome, che condividono storia, usi, costumi, tradizioni e fede calcistica debbano quasi farsi concorrenza. Uniti sarebbe meglio, dicevamo nel titolo: ed è ovviamente un discorso più ampio che non può limitarsi ad un concerto; abbiamo sviscerato tante volte la tematica, soffermandoci sui vantaggi economici, politici, sociali e di peso specifico sia in provincia che in regione che una scelta del genere comporterebbe. Ma se la strada di una Nocera unita è talmente tortuosa e ricca di ostacoli, una programmazione condivisa può essere facilmente attuabile; basterebbe un colloquio più fruttuoso tra le istituzioni, un pizzico di apertura in più da una delle due parti, quella che è concentrata esclusivamente al proprio orticello, per pensare ad un confronto che sarebbe utile ai cittadini e alla crescita di un territorio che lavorando con la stessa unità di intenti avrebbe poco da invidiare a tutte le città vicine.