Il motivo principale che sta alla base del rituale ludico nel mese di dicembre è innanzitutto legato alla tradizione romana di Saturnalia, unico periodo dell’anno in cui era permesso abbandonarsi al gioco, oltre che a scambiarsi di ruolo all’interno della società: un caos rituale, tutto sommato controllato, che iniziava dal 17 dicembre fino al 24, in cui era permesso anche il gioco d’azzardo.
Quello che succedeva era una vera sospensione del tempo ordinario e l’entrata in un tempo diverso, le ferie, in cui si onorava il dio in modo differente, abbandonando la consueta dimensione umana. Ne parla molto bene lo scrittore italiano Alfredo Cattabiani, nel suo Lunario.
La cronistoria potrebbe andare avanti all’infinito, elencando i giochi che dal tempo dei romani si sono progressivamente avvicendati o aggiunti a quelli della tradizione iniziale. Oggi è un trionfo di giochi di società: dai classici Tombola e Mercante in fiera ai giochi di carte napoletane, dai vari Scarabeo, Trivial Pursuit e Monopoli fino ai giochi di carte francesi per i quali i veri appassionati non fanno mancare le simboliche fiches. Vero punto di forza di qualunque gioco che raduni più persone attorno ad un tavolo è il rituale collettivo della partecipazione. Giocare significa innanzitutto creare una relazione tra i partecipanti, una vera esperienza nell’ambito di regole definite e condivise. Sul piano economico invece, un gioco di società può essere molto meno costoso di un videogame, che peraltro ogni anno torna sul mercato con la nuova release: l’aggiornamento tipico dei vari FIFA e PES con i nuovi club e i nuovi giocatori post-calciomercato, che peraltro costa sempre sui 60€. Magari meglio farsi consigliare un regalo di Natale al giorno con una spesa molto più contenuta.
E allora: viva la Tombola, la scopa, il Settemmezzo ma anche il Texas hold’em, il Blackjack e il Poker. Soprattutto questi ultimi, e il Poker in particolare, hanno progressivamente guadagnato proseliti tra i giocatori delle feste dicembrine, diventando popolari e addirittura più apprezzati dei giochi della tradizione italiana. I motivi potrebbero essere essenzialmente due, e riguardano soprattutto la questione anagrafica. In altre parole, Texas hold’em, Blackjack e Poker sono particolarmente apprezzati dai giocatori di nuova generazione, mentre gli over 50 preferirebbero ciò che più li unisce al proprio vissuto: le carte napoletane della tradizione italiana.
Texas hold’em, Blackjack e Poker sono riusciti ad entrare facilmente nell’immaginario collettivo dei nuovi player grazie ad una dinamica mondiale dalla definizione ormai iper-inflazionata: la globalizzazione. Nell’epoca del tutto-connesso, nell’epoca delle interconnessioni che hanno contaminato le culture sotto ogni punto di vista, è normale che il Poker sia diventato così pervasivo da essere il protagonista dei Saturnalia nel ventunesimo secolo. In altre parole, senza globalizzazione, in qualche piccolo centro del sud Italia, si sarebbe giocato solo a carte napoletane, magari con qualche variante locale. La globalizzazione ha esportato tradizioni locali negli angoli del mondo. La provincia si è – forse – sprovincializzata e accanto al dolce della nonna c’è un mazzo di carte francesi mentre si cerca di emulare i campioni di poker planetari come Daniel Negreanu.
Le tecnologia mobile e l’esplosione dei portali di gioco online hanno ampliato il fenomeno al punto tale che la ritualità collettiva del gioco è diventata esperienza singola: basta una connessione per giocare, da soli, anche se a tavoli virtuali con altri player sparsi da qualche parte del pianeta. Grazie a sessioni di questo tipo gli appassionati possono perfezionare tecniche e dimestichezza con il gioco su vari siti di poker online, con o senza soldi veri. Il divertimento personale è quasi assicurato, la vincita per nulla scontata, mentre la ritualità del gioco collettivo e della socializzazione ne esce piuttosto malconcia. In ogni caso, il Poker è entrato ufficialmente a far parte dei giochi tipici di Natale, con varianti annesse tipo Omaha. Ma al di là del tipo di passatempo e delle vincite in ballo, il fine ultimo dovrebbe essere il divertimento in compagnia: vero collante e motore delle feste per recuperare e rinsaldare legami, creare nuove relazioni e vivere vecchie tradizioni.