Tra piatti tipici, usi e costumi del folclore locale e nuove ricorrenze importate dall’estero. Come sono cambiate le nostre abitudini a tavola e non, durante il “ponte dei morti”
Il ponte “dei morti”, con la festività di Ognissanti il primo novembre e appunto la commemorazione dei defunti il giorno successivo, costituiva una volta, un’occasione, un promemoria a tutti per ricordare di far visita ai propri cari defunti.
Sebbene l’unico giorno realmente festivo sia oggi, 1° novembre, festa di Ognissanti (una celebrazione cristiana e festività del calendario civile per tutti i santi anche non canonizzati), sempre più spesso i festeggiamenti vengono anticipati al giorno prima, 31 ottobre, Halloween, e si protraggono a quello dopo, 2 novembre, celebrazione dei morti. Molti decidono di non lavorare in quei giorni e di “sfruttare” questo ponte per festeggiare o visitare luoghi legati alla tradizione di queste ricorrenze.
Tanto criticata da alcuni, quanto apprezzata da altri, soprattutto i bambini, Halloween è ormai divenuta una festa attesa in tutto il mondo, compresa l’Italia. Anche le nostre strade locali ieri sera si sono riempite di bambini e ragazzi mascherati da personaggi della notte come: vampiri, streghe, scheletri, fantasmi e quant’altro. E anche qui da qualche anno capita che durante la sera e la notte di Halloween vengano a bussare alle porte con il famoso “trick or treat/dolcetto o scherzetto?”. Molti quindi hanno cominciato a non farsi più trovare impreparati e tenere in casa caramelle e cioccolata da elargire ai piccoli “mostriciattoli” in cambio della loro benevolenza ed evitare i famosi “scherzetti”.
Sembra che il termine Halloween derivi proprio dal termine “All Hallows’ Eve”, ovvero vigilia di Ognissanti e abbia radici nella celebrazione del “Samhain”, periodo che separava l’estate dall’inverno durante il quale si riteneva che mondo terreno e aldilà si congiungessero. Le persone offrivano quindi in dono cibo ai defunti, fate e folletti perché non facessero loro dispetti. Nonostante la cristianizzazione delle terre anglosassoni questa tradizione è resistita ed è arrivata in America dove si è ulteriormente evoluta fino a ritornare in Europa ed anche a noi.
Del resto, un po’ tutte le culture celebrano i defunti ed il mondo dell’oltretomba. In America latina, ad esempio, si festeggiano “Los dias de los muertos”, generalmente dal 28 ottobre al 2 novembre, giorni in cui si pensa che i propri cari defunti tornino a far visita alle proprie famiglie dall’aldilà.
Ma tornando alle nostre usanze locali, cosa si fa in questi giorni?
Come abbiamo detto, ormai anche da noi si inizia a far festa dal 31 ottobre. Non solo i bambini, ma sempre più adulti organizzano feste in maschera; si intagliano zucche, mangiano dolci e piatti a tema. Nel menù non può certo mancare appunto la zucca, simbolo del periodo, declinata in vari modi: tortelli, ravioli, pane alla zucca e persino dolci alla zucca.
L’autunno è anche la stagione delle caldarroste e dei funghi. Sicuramente una passeggiata molto amata dalle nostre parti di questi tempi è infatti quella nei boschi in cerca di queste prelibatezze selvatiche.
Alcuni combinano addirittura i tre ingredienti per preparare una calda zuppa di zucca, castagne e funghi con crostini. Da provare!
La tappa principale di questi giorni poi resta in ogni caso, dalle nostre parti, la visita al cimitero locale. Si va a far visita ai propri cari defunti, ricordandosi di portare un fiore a chi ci ha lasciato, ma resta nei nostri pensieri almeno in questo giorno.
Nuove abitudini poi si sono fatte spazio negli anni. Per chi volesse provare infatti un’esperienza diversa, quasi tutti i parchi di divertimento propongono giornate a tema. Si trovano campi di zucche ed eventi dedicati a questo periodo dell’anno.
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