Per la prima volta lemmi tradizionalmente maschili saranno declinati al femminile; tra le novità anche gli esempi contro gli stereotipi e l’abolizione o quasi delle abbreviazioni
“Architetta”, “notaia”, “soldata” ma anche “medica” e “chirurga”: da quest’anno nel dizionario dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani troveranno spazio anche le forme femminili di nomi e aggettivi di solito declinati al maschile.
La Treccani fa così un passo avanti nel segno dell’inclusività e della parità di genere adattando la lingua italiana ai tempi e attenuando una certa rigidità che aveva sempre caratterizzato la compilazione del dizionario. Accanto ai lemmi maschili troveranno spazio le versioni femminili ma la rivoluzione riguarderà anche le frasi esplicative correlate alle voci: stop dunque ai luoghi comuni e agli stereotipi di genere anche negli esempi. A proposito di esempi, questi saranno tutti tratti dalla lingua viva e reale attingendo da libri, giornali blog e simili.
{loadmoduleid 284}La rivoluzione linguistica attuata con l’edizione 2022 vedrà anche l’introduzione di neologismi come “distanziamento sociale”, “lockdown”, “smart-working”, “dad”, “lavoro agile”, “reddito di cittadinanza”, “rider”, “termo scanner”, “terrapiattismo” e “trans fobia” oltre che di termini ricorrenti nei testi delle scuole e delle università; saranno molto meno frequenti sia le abbreviazioni che i rimandi ad altre voci.
Il vocabolario Treccani, per citare i due curatori dell’opera Valeria Della Valle e Giuseppe Patota diventerà così «lo specchio del mondo che cambia e il frutto della necessità di validare e dare dignità a una nuova visione della società, che passa inevitabilmente attraverso un nuovo e diverso utilizzo delle parole».
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