Sguardo verso il cielo per osservare le Perseidi nella notte più caratteristica dell’estate. Ecco la loro origine ed il legame con il santo. Saranno visibili anche Giove e Saturno
Naso all’insù e desideri pronti: torna l’appuntamento con le stelle cadenti di San Lorenzo. Un evento carico di magia a cui tutti ormai sono abituati, tanto da darlo per scontato.
Ma cosa sono in effetti le stelle cadenti e quale è la loro origine? Nel periodo compreso tra il 17 luglio e il 26 agosto, con un picco intorno al 10 agosto, il nostro pianeta attraversa ciclicamente uno sciame di meteoroidi, le cosiddette Perseidi, che prendono il nome dalla costellazione di Perseo. Si tratta di detriti della cometa Swift-Tuttle che perde “pezzi” viaggiando intorno alla propria orbita. Man mano che la Terra si avvicina all’orbita della cometa, i meteoroidi che noi chiamiamo stelle cadenti diventano sempre più visibili. La cometa Swift-Tuttle impiega circa 133 anni per compiere un giro intorno al Sole; di conseguenza, ogni anno, non assistiamo al suo passaggio ma a quello dei suoi detriti attratti dalla gravità del nostro pianeta. Le prime osservazioni delle Perseidi furono effettuate dai cinesi nel 36 dopo Cristo. Nel 1866, l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli scoprì per primo il legame tra gli sciami meteorici e le comete. Le stelle cadenti, meteoroidi, sono composte da polveri e gas dispersi dai precedenti passaggi della cometa. {loadmoduleid 289}Le loro dimensioni sono molto ridotte, non superano qualche centimetro. Tuttavia, quando si scontrano con l’atmosfera terrestre ad elevatissime velocità, si incendiano rilasciando la scia luminosa che noi osserviamo. Fin dall’antichità l’uomo ha associato al mondo degli astri il potere di influenzare la propria vita. Ed è per questo che da tempi remoti si usa esprimere desideri alla vista delle stelle cadenti. Basti pensare che “desiderium”, in latino, significava “mancanza di stelle”. Perchè San Lorenzo? La tradizione cristiana in questo giorno ricorda il martirio del santo di origine iberica, il quale fu arso vivo nell’anno 258, durante la persecuzione voluta dall’imperatore romano Valeriano. Simbolicamente, per la tradizione le Perseidi rappresenterebbero le lacrime di dolore del diacono perseguitato. Sono circa un centinaio, in media, le scie luminose visibili ogni ora ad occhio nudo. In queste sere si ha anche la possibilità di individuare in cielo i giganti gassosi Giove e Saturno. A causa dell’inquinamento luminoso, per osservare al meglio le Perseidi è consigliabile farlo lontano dai centri urbani. Quest’anno non sarà d’aiuto il meteo: in gran parte della Campania sono infatti previste nuvole e pioggia fino a notte inoltrata.{loadmoduleid 288}