Ad una settimana dal voto si registrano troppe polemiche e poche soluzioni alle problematiche di Nocera Inferiore
Manca, per fortuna, solo una settimana alle elezioni amministrative che decreteranno il nuovo sindaco di Nocera Inferiore o i due candidati che si contenderanno al ballottaggio la poltrona occupata negli ultimi dieci anni da Manlio Torquato.
Tra cinque giorni, alla mezzanotte di venerdì 10 giugno, inizierà invece il famoso “silenzio”, che metterà la parola fine alla campagna elettorale. Una campagna elettorale quasi del tutto priva di contenuti, nella quale l’obiettivo primario è stato quello di denigrare il passato recente o addirittura quello remoto (per intenderci vecchio di almeno una dozzina di anni) e di screditare l’avversario di turno. Ai nocerini, quelli che davvero si auspicano il meglio per la città, non interessava ascoltare in tutte le salse e in tutti i contesti un semplice elenco dei problemi: quelli li conoscono bene perché ci convivono quotidianamente. Non servivano le elezioni per sentirsi dire che in ospedale manca il personale e spesso e volentieri si è costretti a emigrare altrove anche per interventi di routine; oppure che il Tribunale vive da anni uno stato di crisi profonda, culminato con le recenti dimissioni del presidente Robustella; oppure che i residenti di Montevescovado avrebbero bisogno di fatti e non chiacchiere; o ancora che il fiume Sarno è inquinato, che il traffico è congestionato, che il casello autostradale in pieno centro attira automobili anche dai comuni vicini, che il livello di smog è altissimo, che la città è sporca, che è necessario un rilancio economico (area industriale, attività e mercati) e culturale, che lo stadio “San Francesco” e le altre strutture sportive andrebbero curate diversamente, che la caserma è in uno stato di degrado o che i cittadini andrebbero educati ad usare di più biciclette e mezzi di trasporto pubblici.
Ai nocerini interessavano (o meglio interessano, visto che non è mai tardi per rimediare) soluzioni concrete per approcciarsi nel modo giusto ai tanti nodi che imbrigliano la “capitale dell’Agro”, nella speranza di avvicinarsi alla risoluzione, ovviamente di concerto coi vari enti preposti (ospedale, Tribunale, caserma o treni in ritardo non dipendono direttamente dal Comune, anche se qualcuno ogni tanto fa finta di dimenticarlo). Sono arrivati, invece, soltanto alcuni spunti poco convincenti e che nella maggior parte dei casi sembrano decisamente lontani dalla realtà. Non è mancata, invece, la solita corsa al manifesto elettorale abusivo, con relativo abbandono di cartacce sui marciapiedi.
{loadmoduleid 284}Come detto la campagna elettorale sarà presto storia. La speranza è che tutte le promesse fatte per il “bene della comunità” vengano mantenute e non restino nel novero dei soliti proclami pre elettorali, come quasi sempre accade sia a livello locale che nazionale. I candidati, sia quelli della nuova maggioranza che quelli che siederanno negli scranni dell’opposizione, dovranno lottare per il bene della città se davvero ambiscono a restare nella storia e a non essere etichettati semplicemente come esperti di polemica sui social. Il tempo delle chiacchiere, delle accuse e delle autoproclamazioni si concluderà tra cinque giorni, al massimo durerà fino al 24 giugno se sarà necessario il secondo turno elettorale: poi per cinque anni serviranno solo i fatti per avviare, o meglio proseguire, il processo di rinascita di Nocera Inferiore, che ha assolutamente bisogno di tornare ad avere il peso economico, politico e sociale che la storia le ha sempre riconosciuto.