Intelligente, curiosa, colta e superiore finanche all’infedeltà del coniuge (permise alla amante di vegliare il feretro del marito ucciso), gli rimase comunque al fianco con dignità e regale nonchalance
Margherita di Savoia, dal 1878 prima regina d’Italia, era una donna con una immagine di carismatica ed elegante “influencer” ante litteram in fatto di moda, cultura e tendenze era stata usata – con notevole successo – dalla Casa dei Savoia e dal giovane Stato unitario per puntellare l’immagine di una monarchia ancora per tanti versi “acerba”.
Nata a Torino il 20 novembre del 1851 come figlia primogenita di Ferdinando, duca di Genova e fratello minore di Vittorio Emanuele II, per ragioni dinastiche fu promessa in sposa al primo cugino Umberto, col quale si unì in matrimonio senza alcun trasporto il 22 aprile del 1868, quando quest’ultimo aveva già avviato una liaison amorosa con la milanese duchessa Eugenia Attendolo Bolognini in Litta.
Intelligente, curiosa, colta e superiore finanche all’infedeltà del coniuge (permise alla amante di vegliare il feretro del marito ucciso), gli rimase comunque al fianco con dignità e regale nonchalance, sostenendolo sempre in pubblico. Dopotutto (o forse prima di), anche lei era una Savoia!
Non per nulla il poeta Giosue Carducci, fervente repubblicano, ne fu talmente conquistato da dedicarle l’ode “Alla regina Margherita”. Da lei prese il nome cd. “margheritismo” (stile di vita spaziante dalla moda, ai gusti, alle feste di corte e finanche alla cucina) nel nostro Paese, tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900.
Libera dagli impegni ufficiali, la regina si dedicó alle proprie passioni a partire dai viaggi, anche internazionali, ed alle prime autovetture che collezionò in un garage celebre.
Girò l’Italia in lungo e in largo, riscuotendo sempre e dovunque grande successo popolare.
Così, il senese Enrico Righi creò per lei il panforte Margherita; a lei furono dedicate le saline di Barletta, ribattezzate Margherita di Savoia. Che dire poi della leggenda della “pizza Margherita”, destinata a diventare una vera icona mondiale della cucina partenopea.
Ma la regina era una provetta alpinista che amava le “sue” Alpi, dove c’è la “Capanna Margherita”, ovvero il rifugio alpino più alto d’Europa, costruito sulla Punta Gnifetti, a 4556 metri d’altitudine.
Significativa l’espressione, che racchiude la sua personalità, “mi occorre un mese di libertà, poi per gli altri undici faccio quel che vogliono gli altri”.
Celebre il suo amore per le perle e per la lunghissima collana che rivestiva la sua elegante e imponente figura; le malelingue dicevano che le 2000 perle erano regali per farsi perdonare delle varie regali infedeltà.
Donna influencer e icona di moda: si gettò anima e corpo nel ruolo di “prima dama d’Italia”, accattivandosi sia le simpatie degli aristocratici sia quelle dei futuri sudditi. Prima di ogni viaggio ufficiale, si informava sulle usanze delle donne del popolo, vestendosi come loro e iniziando così un processo che porterà in seguito tutte le italiane a identificarsi in lei. Alla vigilia del trasloco a Napoli, dove i neosposi si trasferirono subito dopo il matrimonio, volendo mostrarsi radicata nelle tradizioni partenopee arrivò persino a prendere lezioni di mandolino, imparando alcune canzoni napoletane. Celebre il suo amore per i vestiti lussuosi (si dice se cambiasse uno al giorni) e per i gioielli: fu lei a dare un ordine e un gusto raffinato ai gioielli della corona italiana.
Quando morì a Bordighera, il 4 gennaio del 1926, fu universalmente compianta e gli abitanti omaggiarono la “loro” regina con un incessante lancio di quei fiori che, ancora oggi, figurano nell’appellativo utilizzato per definire la bellissima Riviera del Ponente ligure.{loadmoduleid 284}