Scopo dell’incontro aperto alla cittadinanza e tenutosi ieri sera a Sant’Antonio, la sottoscrizione di assunzione di impegno sul tema; ma non tutti i candidati aderiscono
Ieri sera presso la sala verde del convento di Sant’Antonio, a Nocera Inferiore, ha avuto luogo il primo confronto aperto tra i candidati a sindaco sul tema dell’acqua pubblica.
Ad accogliere l’invito del comitato, 5 dei 6 aspiranti alla carica di primo cittadino della città capofila dell’Agro. Assente solo il candidato leghista Paolo Maiorino. La convocazione aveva uno scopo ben preciso: la sottoscrizione di un’assunzione di impegno da parte di ciascun candidato a portar avanti la battaglia del comitato e dei cittadini per l’acqua pubblica e contro il gestore del servizio idrico integrato campano, GORI. Ben 11 anni fa, infatti, il 12 e 13 giugno 2011, i cittadini italiani e sancivano col proprio voto che l’acqua e la gestione idrica non dovessero costituire oggetto di lucro per aziende private, ma bene pubblico a gestione degli enti locali. Una decisione della popolazione, anche nocerina, ad oggi ancora tradita e che a fronte di aumenti costanti delle tariffazioni, non vede un conseguente e congruente miglioramento dei servizi, delle infrastrutture e tantomeno eco-ambientale. Di qui la rabbia degli utenti, di cui il comitato da anni si fa portavoce, al fine di cooperare con gli enti locali per far sì che la politica nelle sedi istituzionali rispetti finalmente, sul tema, il volere popolare che è chiamato a rappresentare. Ad appoggiare e sottoscrivere a pieno la proposta d’impegno, le candidate Erminia Maiorino e Tonia Lanzetta. Nonostante qualche dubbio di forma, anche i candidati Antonio Romano e Paolo De Maio hanno firmato il documento. Unico in disaccordo D’Alessandro: “Sono d’accordo con l’obiettivo, ma non con le modalità. Ritengo debbano essere individuati strumenti giuridici in altre sedi per arrivare in maniera certa al risultato”. L’ospite della struttura, padre Cyrille Kpalafio Daiwa, prende la parola citando il “Cantico dei cantici” di San Francesco: “l’acqua è un bene vitale, è umile, utile, preziosa e casta ed è un bene di tutti che va protetto e preservato”. A seguire, Ida Dello Ioio, attivista del comitato e componente dell’assemblea dell’Ente Idrico Campano per il distretto sarnese-vesuviano: “Il motivo di questa convocazione è che riteniamo fondamentale che la prossima amministrazione, a prescindere dal colore politico, continui il percorso faticosamente tracciato e lavori per il superamento dell’attuale gestione del servizio idrico integrato da parte della GORI, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum”. Presente anche l’attuale sindaco in carica, Manlio Torquato, che ripercorre brevemente il cammino fatto durante la sua amministrazione e ricorda che l’obiettivo principale è quello di restituire al comune la maggioranza delle quote partecipative così che possa effettivamente avere un ruolo gestionale e attivo. Come ricorda infatti l’avvocato Gianluca Napolitano della rete civica ATO3 Campania, attualmente, la maggior parte delle decisioni risultano in capo ad un commissario inizialmente nominato per 6 mesi ed invece, di fatto, in carica e stipendiato dai contribuenti da 7 anni!{loadmoduleid 284}