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Il primo cittadino di Nocera Inferiore” benedice” De Maio e Lanzetta: «Le proposte politiche, piacciano o meno, hanno un senso»

torquato new1Tra poco più due mesi Nocera Inferiore avrà un nuovo sindaco, il cui nome emergerà da una rosa piuttosto allargata di nomi.

Salvo ulteriori sorprese, i candidati alla poltrona di primo cittadino saranno (in rigoroso ordine alfabetico) Giovanni D’Alessandro, Paolo De Maio, Tonia Lanzetta, Erminia Maiorino, Paolo Maiorino e Antonio Romano, che in queste settimane sono a lavoro per completare le liste e delineare le rispettive squadre politiche che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative, in programma a maggio.
Nel frattempo Manlio Torquato, che ha guidato la città capofila dell’Agro, ha affidato ai social il suo pensiero sugli scenari che si stanno delineando.
Le evoluzioni elettorali prossime consentono ormai di tracciare un primo giudizio – scrive l’attuale primo cittadino di Nocera Inferiore – me ne arrogo il diritto senza presunzione, ma con l’umiltà di chi è passato per 3 elezioni vinte (5 se si considerano le due da consigliere comunale) e 10 anni da sindaco (20 se con i due mandati da consigliere). Ovviamente è il mio giudizio, che non ha carattere di indiscutibilità. Quello che si sta sviluppandosi in un sedicente centro non mi piace. Giochi, contro giochi, alleanze, sottoalleanze, fughe in avanti e marce indietro (non ci metto dentro le velleitarie sbandate di qualcuno, perché non è una categoria politica). E se a sinistra e a destra han sbagliato qualcosa (a sinistra l’ostinazione preventiva su un nome, a destra l’ammucchiata indifferenziata con un ex sindaco di centrosinistra), vale il proverbio che due asini non fanno un cavallo cioè che due errori non fanno una cosa giusta. Ebbene, al netto di un nome di prestigio come quello di Giovanni D’Alessandro e del tentativo di emanciparsi dai diktat salernitani, resta una proposta tardiva (a 60 giorni dal voto), geograficamente sbagliata (il prof. D’Alessandro vive a Roma da circa 20 anni), sponsorizzata male: tanto da far nascere il sospetto che più che costruire voglia rompere. E che più che ad amministrare si stia pensando a giocare con alleanze e tatticismi (a proposito, suggerisco ai suoi sponsor di spiegare bene la differenza tra rinnovamento e discontinuità, magari potrebbe farlo qualche assessore che gli gira intorno e che ha condiviso tutte le scelte di questi 10 o 5 anni di Amministrazione). E questo la città non lo merita.
torquato manlioChe si “giochi” a fare la politica, non lo merita. Il governo di una comunità non è un gioco. Governare questa comunità ha meritato, in questi lunghi 10 anni, ogni giorno del nostro sacrificio e del nostro impegno, dai bilanci alla pianificazione, al personale, alle fogne, ai rifiuti. E non è consentito andare a raccontare ai 4 angoli della città che non si avrà poi il tempo di esser sempre a Nocera, perché gli impegni trattengono a Roma: perché delle due l’una, o è incoscienza o irresponsabilità. Ad oggi, piacciono o meno, due sono le proposte politiche ed amministrative di cui, da cittadino mi fiderei, perché piacciano o meno, ripeto, hanno un senso: quella del candidato De Maio, che sebbene in parte sotto ipoteca PD, è pur tuttavia espressione di un decennio di governo. O della Lanzetta, che pure agli anni iniziali di questo governo ha preso parte, ma che ha costruito poi una costante ed esperta azione alternativa. Il resto, consentitemi, è confusione. Rispettabile nei nomi e nelle storie, contraddittoria e inattendibile nelle proposte. Non c’è alternativa altra? Non dico non ci sia, ma non appare certo quella riassumibile da un sindaco part-time la cui coalizione si mette faticosamente in piedi più per dividere e giocare che per unire e costruire. Se proprio vogliono pensare ad una terza via, credibile ed identitaria, che metta in conto anche una sconfitta ma con una logica che non sia una tardiva distante proposta, allora guardi a chi Nocera la conosce la vive la soffre (e la ama). Cerchino. Magari potrebbero anche trovarla
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