Il G.I.P. presso il Tribunale di Nocera Inferiore ha disposto un sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta
Continuano a venire al pettine gli intricati nodi orchestrati dal vecchio presidente della Nocerina Paolo Maiorino, in particolare per quel che riguarda la documentazione falsa prodotta per ottenere i rimborsi Covid previsti dal decreto “Cura Italia”.
“Nella mattinata – si legge in un comunicato stampa emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore – i Carabinieri della Sezione Polizia Giudiziaria della Procura di Nocera Inferiore, all’esito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente per un ammontare di euro 100mila euro disposto dal G.I.P. presso il locale Tribunale. In particolare, in seguito alle investigazioni svolte, veniva individuato un articolato sistema fraudolento finalizzato ad ottenere i ristori economici previsti dal decreto legge 17/03/2020 n. 18, conseguenti al fermo di tutte le attività agonistiche causato dalla pandemia Covid-19, attraverso false dichiarazioni volte a trarre in inganno i funzionari della società Sport e Salute, società in house del Ministero delle Finanze. Il predetto D.L. n. 18/2020, in considerazione della straordinaria ed urgente necessità di contenere gli effetti negativi che l’emergenza epidemiologica ed il conseguente fermo di numerose attività stavano producendo sul tessuto socio-economico nazionale, prevedeva all’art. 96, per il settore sportivo, l’erogazione della somma di 50 milioni di euro per l’anno 2020/2021 da erogare ai soggetti che avevano in essere rapporti di collaborazione presso Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva, società e associazioni sportive dilettantistiche. A seguito dell’emanazione del predetto decreto, Paolo Maiorino, all’epoca dei fatti presidente della Nocerina Calcio e T. P., dirigente della medesima società, predisponevano una documentazione fraudolenta con la quale si attestava falsamente l’esistenza di rapporti di collaborazione con i calciatori, al fine di beneficiare dei ristori connessi al perdurare del fermo delle attività causato dalla pandemia in corso. In relazione a tali condotte veniva disposto ed eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma di 100mila euro, quale profitto del reato”.
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