Il generale Orazio Mezzetti, esperto di araldica, ha creato una immagine basata sulla bandiera gialloblu ormai divenuta familiare a tutti per evidenziare che la contesa è fratricida
Un’idea diversa per invocare la pace in Ucraina. È quella che ha avuto il dottor Orazio Mezzetti, generale in pensione ed esperto di araldica e di vessillologia, più volte ospite delle nostre pagine.

Un’idea, quella partorita dal generale Mezzetti, pronto a lanciarla attraverso una campagna social, che unisce la potenza delle immagini all’emotovità del momento. Ce la descrive lui stesso:
«Non è forse la bandiera che rappresenta l’identità e la territorialità di una nazione? Non è forse la bandiera, l’emblema più sacro e importante per una nazione, sia in pace che in guerra? E sulla bandiera ucraina, l’attenzione ha dato i suoi preziosi frutti. Ecco che sulle due fasce colorate della bandiera ucraina, si leggono le due frasi ripetute in carattere cirillico “pace, siamo fratelli”, in lingua ucraina sull’azzurro, in lingua russa nella fascia gialla».
Anche ad un profano appare fin troppo evidente che la scritta è quasi identica nei caratteri. Un messaggio evidente che condanna una guerra che definire fratricida non è ecdcessivo.{loadmoduleid 284}
Mezzetti è entusiasta del messaggio che questa sua opera ispirata all’araldica può portare, e continua: «Una bandiera come questa stampata in migliaia e migliaia di copie, e poste in Ucraina, sopra le trincee, sulle barriere improvvisate, sopra i checkpoint militari e civili, sopra i palazzi ed i campanili, sopra le loro chiese, sopra le scuole egli ospedali, sopra le auto, le corriere, sui treni ed i camion, dovrebbero scuotere gli animi e le coscienze di chi imbraccia un fucile, di fronte un fratello.
Come emotivamente gratificante, sarebbe per noi tutti, vedere sventolare questa stessa bandiera, sopra San Pietro a Roma, sulla Torre Eiffel a Parigi, sul Big Ben a Londra, sulle guglie della Cattedrale di San Vito a Praga, sul Palazzo Reale di Madrid, sopra il Castello di São Jorge a Lisbona, e su tutte le capitali e città del mondo, Gerusalemme compresa, come spirito e luogo guida, per una bandiera dal profumo di intensa miracolosità».
L’idea è lanciata. Ora tocca ai social decidere di sostenerla.

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