I lavoratori erano controllati attraverso le telecamere, anche sul tempo passato in bagno. Le indagini sono partite dal sequestro, nel 2021, di oltre 820 tonnellate di concentrato di pomodoro egiziano con pesticidi, venduto come prodotto italiano
Una serie di pratiche illecite attuate nei confronti dei dipendenti: turni estenuanti, paga oraria sotto ogni soglia di legge, controllo dei tempi di permanenza in bagno, lavoratori in nero.
È quanto avrebbero appurato i Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno che oggi, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Nocera Inferiore, hanno notificato due misure cautelari nei confronti di altrettanti imprenditori, titolari della Attianese Spa di Nocera Superiore. Le indagini sono partite dal sequestro, avvenuto il 26 maggio 2021, di più di 820 tonnellate di concentrato di pomodoro egiziano contenente pesticidi oltre il consentito, in parte già venduto e spacciato per un prodotto italiano. I guai per la grossa industria conserviera però non erano finiti lì. Nel proseguio delle attività investigative da parte dei militari, sono emersi infatti problemi sul trattamento dei dipendenti. Gli indizi hanno convinto gli inquirenti a chiedere e ottenere dal giudice i provvedimenti. Ai due soci – A.P.M.T. e A.D.M. – sono stati notificati rispettivamente una misura cautelare agli arresti domiciliari e un divieto di dimora. Ai loro dipendenti, sottoposti a turni estenuanti, in alcuni casi anche di 43 ore continuative, corrispondevano 4,35 euro per ciascuna ora di lavoro. Inoltre, se ritenevano che il tempo di permanenza in bagno degli operai fosse eccessivo, lo stipendio veniva decurtato o addirittura annullato totalmente. I lavoratori erano tenuti sotto controllo attraverso i sistemi di videosorveglianza; tra di loro stranieri ma anche molti italiani. Contestualmente, ai due titolari, è stato notificato anche un sequestro preventivo di quasi 980mila euro corrispondente, secondo gli inquirenti, ai costi d’impresa risparmiati illegalmente attraverso le presunte condotte illecite. Sono scattate infine sanzioni amministrative, per 275.600 euro, comminate dalla Direzione Provinciale dell’Inps.{loadmoduleid 284}