Il responsabile aveva aperto solo formalmente una ditta per ricevere un finanziamento. Sequestri della Finanza per circa 600mila euro
Aveva aperto in maniera del tutto fittizia un’azienda edile, intestata a un soggetto di nazionalità straniera, per ricevere un finanziamento dalla Regione Campania, un imprenditore cilentano che dovrà ora rispondere del reato di truffa aggravata finalizzata all’indebito ottenimento di contributi e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
L’impresa, indicata come materiale esecutrice della ristrutturazione di un immobile che sarebbe servito per la realizzazione di casa di riposo per anziani da parte di una cooperativa amministrata dall’indagato, è risultata essere però solo “cartiera”, un’azienda cioè priva di qualsiasi consistenza economica, struttura operativa o personale dipendente, il cui compito è solo quello di produrre documenti contabili sostanzialmente falsi.
{loadmoduleid 287}La stessa non aveva, ovviamente, proceduto all’esecuzione di alcun lavoro di restauro, a fronte dell’emissione di fatture nei confronti della Regione Campania per attestare lo stato di avanzamento dei lavori. È stato accertato come l’ideatore della truffa, non appena riceveva l’accredito dei fondi sul conto corrente della società cooperativa, li bonificava in favore della ditta edile, la quale a sua volta riaccreditava le somme sui conti correnti personali dell’impresario, che così si impossessava illecitamente del denaro oggetto di sovvenzionamento.
Per garantire il recupero sia di quanto indebitamente percepito, che dovuto all’Erario, il G.I.P. ha disposto, nei confronti del legale rappresentante della cooperativa, il sequestro preventivo di immobili e di beni, tra cui una Ferrari modello “348 TB”, per un ammontare complessivo di oltre 600mila euro.