Il Comitato dei lavoratori: «Prevale la logica del non fare niente, ma mentre la politica si tira indietro noi rischiamo di perdere il lavoro e la città di perdere i suoi servizi sanitari»

Nulla di fatto per la vicenda di Villa dei Fiori. Il Consiglio comunale di Nocera inferiore ha bocciato la delibera proposta venuta da sei consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, con 5 voti a favore e 11 contrari. Ricordiamo, il Consiglio doveva esprimersi sulla possibilità di sbloccare la vicenda dell’ampliamento di Villa dei Fiori.

Rovente il clima nel parlamentino cittadino, e dopo un alterco a tratti durissimo con il consigliere Pasquale D’Acunzi il sindaco, questi, rivolgendosi idealmente al proprietario della struttura, che rischia anche di perdere le convenzioni con la regione, ha detto: «Ha torto il Comune? Anziché fare tutto questo teatro, una sceneggiata che si protrae da mesi, ci sono due strumenti: uno è una denuncia, se il Comune ha prodotto atti falsi e il dirigente dice il falso. Oppure, aspetti il giudizio di legittimità. Oppure, nel mentre, ti confronti sulle integrazioni richieste. Tutto il resto sono chiacchiere di sapore preelettorale. Questa amministrazione non si è mai sottratta alle sue responsabilità: non lo ha fatto nel maggio 2017 e non lo farà nel maggio 2022, per tutti gli atti di competenza. Se rischia di cadere in errore, rischia anche di pagarne il prezzo».{loadmoduleid 284}
Il comitato dei lavoratori ha espresso delusione e sconcerto in un comunicato emesso subito dopo il Consiglio. «Non entriamo ora nel merito di ciò che è stato detto in Consiglio, dove sono state ripetute cose che avevamo già dimostrato essere false. Diciamo solo che ciò che abbiamo visto oggi, e che un consigliere ha definito ‘un teatrino, un festival della burocrazia e dell’inefficienza’, è un atto di prepotenza che ci scandalizza e che colpisce le nostre vite, il nostro lavoro e i servizi per i cittadini. Con questa bocciatura oggi 4 febbraio 2022, tutto resta ancora fermo. Dopo sette anni. Di fronte alla delibera proposta da sei consiglieri il Consiglio comunale si tira indietro, si rifiuta di decidere, rinuncia al proprio ruolo. Lo fa appellandosi al parere di un tecnico comunale che contraddice i pareri dei tecnici prima di lui, della giunta e della Conferenza dei servizi».

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