Inizia il secondo mandato dopo un lungo discorso interrotto 55 volte per gli applausi; le prime parole del Capo dello Stato: «Per me è una nuova chiamata alla responsabilità»
Dopo la tormentata settimana di elezioni presidenziali, dopo l’ottavo scrutinio e i 759 voti a favore che hanno sancito il mandato bis, Sergio Mattarella ha ufficialmente prestato giuramento a Montecitorio dinanzi agli elettori.
La cerimonia è iniziata intorno alle 15:30 dopo un prolungato applauso nei confronti del Presidente: questi, dopo il breve giuramento, ha pronunciato un lungo discorso di insediamento interrotto, a più riprese, da ben cinquantacinque applausi e da venti standing ovation in aula.
Molteplici gli argomenti trattati: dall’omaggio agli operatori sanitari in questi anni di pandemia, alla questione migranti, passando per le morti sul lavoro, i giovani, la scuola, gli anziani, la lotta alle mafie, la violenza sulle donne e la riforma della giustizia. Non sono mancati poi gli omaggi al compianto presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, all’attrice Monica Vitti, scomparsa ieri e al giovane Lorenzo Parelli, che ha perso la vita in fabbrica durante un progetto scuola-lavoro.
«Per me è una nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità- queste le prime parole del Presidente– alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi».
Tra i tanti punti trattati, degni di nota sono sicuramente quelli inerenti il rapporto tra Italia ed Europa,nella parte in cui Mattarella ha auspicato «un Paese che cresca in unità,intensamente legato ai popoli amici per rilanciare l’Europa»e per quanto riguarda il ruolo dei partiti, la partecipazione e l’unità così che il cittadino possa «fare affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee einsieme la propria appartenenza alla Repubblica». Nella seconda parte del discorso la parola chiave è stata “dignità” che ha accompagnato le riflessioni del Capo dello Stato sia per quanto riguarda la lotta alla «profonda e inaccettabile piaga» della violenza sulle donne, sia sul tema dell’immigrazione e della lotta «senza tregua alla tratta e la schiavitù degli esseri umani»; dignità che per Mattarella è anche rispetto per gli anziani, il contrasto alla povertà e il desiderio di «un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità e dalla complicità di chi fa finta di non vedere».
Dopo un ultimo interminabile applauso, il presidente della Repubblica si è recato sulla tomba del Milite Ignoto e poi, terminata la cerimonia col passaggio delle Frecce Tricolori, è rientrato al Quirinale insieme al premier Dragh a bordo della storica Lancia Flaminia scoperta, scortato dai corazzieri a cavallo.
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