Non c’è dubbio che, tra saltimbanchi e figure di irrilevanza politica, Mattarella sia quella di maggiore spessore e alto profilo istituzionale e internazionale
La rielezione di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica apre un serio dibattito: quello di una eccezione che diventa una prassi.
Se la figura del Presidente deve essere “super partes”, e non c’è dubbio che Mattarella lo sia, lascia basiti la figuraccia internazionale che il nostro Parlamento, non il Paese, ha fatto.
Dai ‘meme’ virali sul povero Mattarella tirato per la giacca all’ignobile teatrino politico al quale abbiamo assistito, con scissioni interne ai partiti e l’aridità politica che avanza, il quadro politico italiano è assolutamente inaccettabile e desolante.
Il plebiscito avuto ieri, che colloca Mattarella al secondo posto dopo Pertini, lascia vedere quanto critica – e scontata – fosse la situazione.
Non c’è dubbio che, tra saltimbanchi e figure di irrilevanza politica, Mattarella sia quella di maggiore spessore e alto profilo istituzionale e internazionale, ma cosa accadrà quando queste figure, retaggio di una politica alta al servizio dello Stato, non esisteranno più?
Si è parlato di ‘filmaker’, di registi occulti (e quindi anche nobilitati come se fossero di valore) che hanno indirizzato i voti: ma questo pare di più un affidarsi a una persona perbene e istituzionale, stante la incapacità del Parlamento di trovare un nome condiviso.
Ma non siamo ancora una Repubblica parlamentare?
Forse è il caso di ritornare a un certo tipo di politica rigorosa, di vecchio stampo e di alto profilo, vista la inutilità di taluni nuovi leader e l’aridità di questa politica di tweet.
Grazie Presidente, e ci scusi di averla tirata per la giacca!{loadmoduleid 284}