de luca coronavirus

Le certificazioni, rese inutili dal green pass, non saranno consegnate dalle Asl per evitare ulteriori spese. Nel centro di Napoli ne sono state distribuite appena 60mila
Che Vincenzo De Luca sia un personaggio sui generis è noto a tutti: in questi anni di pandemia siamo stati abituati a sentir parlare di cinghialoni, lanciafiamme, fratacchioni e mascherine per bugs bunny; si è trattato quasi sempre di trovate divertenti e, per così dire, innocue.

Stavolta però il danno c’è e il conto da pagare è molto salato. Ricordate le card vaccinali firmate Regione Campania e promesse lo scorso giugno? Si trattava di un certificato dedicato ai campani vaccinati e che sarebbe servito, almeno nelle intenzioni, per accedere a cinema, teatri, trasporto pubblico eccetera: la notizia è che sono costate oltre 3 milioni di euro e che sono, sostanzialmente, inutili.
Inizialmente pensata come incentivo alla vaccinazione per il popolo campano, la certificazione è stata scalzata dal green pass, base o super, diventato obbligatorio quasi ovunque e valido su tutto il territorio nazionale: tant’è vero che le ASL hanno deciso di non procedere alla consegna delle card per evitare un’ulteriore spesa, visto che sarebbero state spedite con posta raccomandata o distribuite porta a porta. La strategia proverà a limiterà i danni ma
in ogni caso dalle casse regionali dovranno tirar fuori 3.045.010 euro per pagare la Ermes srl, società produttrice delle card divenute ormai più un pezzo da collezione che altro.
Al momento sembrerebbero essere state consegnate 350mila card dall’Asl Napoli 2 Nord diretta da Antonio D’Amore, appena 20mila dall’Asl Napoli 3 Sud, il cui direttore sanitario è Gaetano D’Onofrio e 60mila dall’Asl Napoli 1 Centro diretta da Ciro Verdoliva.

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