La storia giunge alla nostra redazione da Nocera Inferiore: «Il medico curante ci ha detto di aver prenotato il tampone, ma nessuno è stato mai contattato»
La quarta ondata della pandemia verrà certamente ricordata per l’elevatissimo numero di casi registrati in tutta Italia, provocati dalla variante Omicron, che risulta meno aggressiva ma certamente più facilmente trasmissibile.
In provincia di Salerno e più specificamente nell’Agro Nocerino-Sarnese, stanno emergendo evidenti problemi all’interno delle USCA organizzate dai vari Distretti, che faticano tremendamente a gestire la grossa mole di lavoro tra tamponi, vaccini e accessi domiciliari, trascurando tanti pazienti che avrebbero bisogno di aiuto. Alla nostra redazione sono giunte numerose segnalazioni, addirittura di persone che si sono prenotate per il vaccino, salvo poi scoprire, dopo ore di fila, che la dose non era disponibile, per non parlare di giorni e giorni di attesa per ricevere l’esito del tampone.
L’ultima lamentela in ordine di tempo ci giunge da una famiglia di Nocera Inferiore, che non è mai stata considerata dal personale dell’USCA del Distretto 60. A.G, A.A. e F.M. hanno scoperto di essere positivi al Covid lo scorso 3 gennaio tramite un test rapido effettuato in farmacia. È iniziato, ovviamente, il periodo di isolamento che sarebbe dovuto durare dieci giorni, in attesa che arrivasse una chiamata dall’Asl per il tampone di controllo.
{loadmoduleid 287}«Il nostro medico curante ci ha garantito di aver espletato tutte le pratiche burocratiche e di aver prenotato il test di controllo per il 13 gennaio – ci dice una delle tre persone – avremmo dovuto ricevere una chiamata che ci confermasse luogo e ora dell’appuntamento. Ad oggi stiamo ancora aspettando, nonostante una serie di telefonate effettuate ai numeri che dovrebbero essere a disposizione dell’utenza, alle quali non abbiamo mai ricevuto risposta. Ho contattato persino i Carabinieri, ma mi hanno fatto capire che il disagio è generalizzato e che loro non avrebbero potuto risolvere. Siamo stati costretti a prenotare dei tamponi a pagamento in un laboratorio privato per conoscere il nostro destino. Ci sentiamo – conclude il nostro lettore – prigionieri di uno Stato che non è in grado di tutelare chi paga regolarmente le tasse».