Il premier Draghi potrebbe impugnare il provvedimento del governatore campano, che ha posto ulteriori paletti anche per la movida
L’ordinanza di De Luca sulla chiusura delle scuole è realtà.
Nella tarda serata di ieri sul sito istituzionale della Regione è apparso il documento ufficiale che dispone la sospensione dell’attività scolastica e didattica in presenza fino al 29 gennaio della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, con la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’utilizzo dei laboratori. La parola passa ora al Governo, con la concreta possibilità che il provvedimento venga impugnato dal Consiglio dei ministri, che si è mostrato sin da subito contrario alla didattica a distanza, respingendo al mittente anche una lettera firmata da mille dirigenti scolastici di tutta Italia che chiedevano almeno quindici giorni di lezioni a distanza, in attesa del calo della curva del contagio.
Il presidente della Campania ha imposto anche una nuova stretta alla movida, ribadendo il divieto di consumare bibite alcoliche in luoghi pubblici dalle ore 22 alle ore 6 del giorno successivo e vietando affollamenti e assembramenti, raccomandando alle Autorità competenti controlli severi e serrati.
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