Il presidente della Campania ha annunciato la dad per alunni di elementari e medie; regolarmente in funzione piscine, palestre, scuole calcio e di danza
Le scuole elementari e medie della Campania resteranno chiuse fino al 31 gennaio e fino a quella data sarà riattivata la dad.
Una decisione come al solito controcorrente quella che, salvo clamorosi ribaltoni, ufficializzerà nelle prossime ore il presidente De Luca, che ha intenzione di ignorare le disposizioni chiare e precise del Governo, il quale potrebbe addirittura impugnare l’eventuale ordinanza. I contagi sono sicuramente in aumento, ma lo sono in tutte le regioni di Italia, a maggior ragione in quelle finite nella cosiddetta “zona gialla”, dove lunedì mattina la campanella suonerà regolarmente. Perché chiudere in Campania, a maggior ragione dopo che l’anno scorso il Tar aveva ritenuto illegittimi i provvedimenti di sospensione delle attività didattiche? Una domanda alla quale è parecchio difficile trovare una risposta; lo è, soprattutto, per quei genitori che a partire da lunedì si ritroverebbero a dover gestire i propri figli costretti a studiare da remoto. Un’impresa tutt’altro che semplice, a maggior ragione se si considera che a differenza di un anno fa numerose attività sono regolarmente operative e lo smart working si è notevolmente ridotto, specie nelle aziende private.
Il problema principale sarebbe comunque legato alle grosse carenze che gli alunni di scuole elementari e medie si portano dietro dopo quasi due anni di totale confusione; la didattica a distanza non è equiparabile, e non lo sarà mai, alle lezioni svolte in aula, col risultato che il ritardo nell’apprendere i concetti basilari di tutte le discipline è sempre più preoccupante.
La contraddizione più grossa resterebbe comunque il diverso trattamento rivolto a scuola ed attività ludiche e ricreative, che non vogliamo affatto sminuire e che siamo convinti rappresentino un momento fondamentale per la crescita dei bambini. Ma è normale che la scuola è stata ritenuta ricettacolo di contagi, mentre è consentito recarsi in palestra, in piscina, a scuola calcio, a lezione di danza, addirittura allo stadio? È normale, ed è sotto gli occhi di tutti, che i ragazzini, soprattutto quelli delle scuole medie e del liceo, nei momenti liberi, abbiano la possibilità di riunirsi in casa o all’aperto senza indossare la mascherina, senza mantenere le distanze, magari bevendo dallo stesso bicchiere o dalla stessa bottiglia, ma se vanno a scuola sono “in pericolo”? Ci sarebbero tantissimi altri interrogativi da risolvere, in una gestione della pandemia clamorosamente sbagliata sin dall’inizio, ma che ora rischia davvero di sfociare nel ridicolo. La speranza è che il virus in qualche modo regredisca e che la campagna vaccinale avanzi spedita, perché è quanto mai necessario tornare a un minimo di normalità, soprattutto per i più piccini che come spesso sottolineato sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto.
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