La sezione regionale dell’associazione dei comuni si schiera con Vincenzo De Luca a favore di una pausa didattica per «garantire la sicurezza di studenti e docenti»
A pochi giorni dalla ripresa delle attività scolastiche dopo le vacanze di Natale ANCI Campania fa sentire la propria voce, chiedendo di ritardare la riapertura delle scuole, di fatto allineandosi con il pensiero espresso da Vincenzo De Luca.
«La situazione dei contagi sta peggiorando, lo dicono i numeri sempre più allarmanti- ha dichiarato il presidente Carlo Marino – chiediamo al presidente della Regione Campania di far sentire al Governo nazionale e al Cts la voce dei sindaci della Campania per evitare che tutto si scarichi, come sempre, sulle amministrazioni locali e sugli operatori scolastici. Come sindaci di ANCI Campania suggeriamo, raccogliendo l’appello di numerosi presidi e dei sindacati della scuola, uno slittamento delle attività didattiche in modo da affrontare con la massima serenità questa quarta ondata e attendere che vengano rimodulate le regole da applicare nei casi di contagio nelle classi e i protocolli della didattica a distanza. Senza una pausa didattica per garantire la sicurezza di studenti, docenti e personale Ata e senza interventi specifici le scuole della Campania non potranno che trovarsi di fronte ad un aumento incontrollato dei contagi e a un totale caos organizzativo».
Nella giornata di ieri il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervistato dal quotidiano La Stampa, era stato particolarmente critico nei confronti del Governo che, oltre ad aver bocciato la proposta di posticipare di 20 o 30 giorni il ritorno in aula, avrebbe «perso del tempo prezioso senza prendere decisioni nette, seguendo la linea delle mezze misure».
Nella stessa intervista De Luca aveva poi fatto capire che, in caso di necessità, avrebbe agito in autonomia staccandosi dalle decisioni governative.«Se la situazione dovesse diventare drammatica la Regione farà quello che ritiene necessario per la tutela della salute pubblica».
La partita è ancora aperta e tutto sarà deciso in tempi brevi, forse nella giornata di oggi, quando sarà eventualmente confermata la riapertura del 10 gennaio e saranno stilate le regole da seguire in caso di contagio; al momento si starebbe pensando ad adottare meccanismi differenziati a seconda dell’età: potrebbe essere prevista una quarantena di sette giorni nelle scuole dell’infanzia già con un caso di positività, una quarantena sempre di una settimana alle elementari e in prima media in caso di due positivi mentre dalla seconda media e fino all’ultimo anno delle superiori l’isolamento dovrebbe partire in caso di tre contagiati. Al vaglio anche la possibilità di evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, di canto e di uso di strumenti a fiato.
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