L’artista nel 1977 è stata la prima donna a ricevere la candidatura all’Oscar per il lungometraggio “Pasqualino Settebellezze”. Ha diretto anche “Ninfa Plebea” dal romanzo di Rea
È morta nella notte tra l’8 e il 9 dicembre a 93 anni la regista Lina Wertmüller.
Famosa per i titoli dei film insolitamente lunghi, è stata la prima donna a ricevere una candidatura all’Oscar per la regia del film “Pasqualino Settebellezze” nel 1977. Nel 2019 ha ricevuto l’Oscar alla carriera e la stella sulla famosa “Walk of fame” di Hollywood. La sua carriera artistica è iniziata all’età di 17 anni con l’iscrizione all’Accademia teatrale di Pietro Sharoff, ma il suo primo lungometraggio “I basilischi” è arrivato nel 1963, dopo aver collaborato con Federico Fellini sul set di 8 e ½.
{loadmoduleid 287}“Mimì metallurgico ferito nell’onore” del 1972 con Giancarlo Giannini è il suo primo film a varcare i confini italiani ricevendo l’invito al festival di Cannes. Nel 1996 ha diretto “Ninfa Plebea” tratto dall’omonimo romanzo del nocerino Domenico Rea. Nel 2015 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli.
La camera ardente sarà allestita in Campidoglio.